Siria. Trump, ‘se attaccheranno i curdi, devasteremo economicamente la Turchia’

di Enrico Oliari –

Il presidente Usa Donald Trump ha messo sull’altolà Ankara dal possibile attacco da parte dei militari turchi ai curdi dell’Ypg in Siria approfittando del ritiro dei militari statunitensi.
La decisione del comandante in capo di disimpegnare i 2mila militari stanziati in Siria a sostegno dei curdi nella lotta all’Isis è stata contestata aspramente dai suoi generali e dal segretario alla Difesa, Jim Mattis, il quale si è dimesso denunciando sia lo spazio che verrà lasciato all’influenza russa, sia la quasi certa aggressione dei turchi ai curdo-siriani.
Dopo che settimana sorsa il presidente turco Recep Tap Erdogan aveva annullato l’incontro con il consigliere di Trump, John Bolton, ammettendo di essere in procinto di attaccare i curdi, Trump ha minacciato oggi che in tal caso “devasteremo economicamente la Turchia”.
Non si tratterebbe della prima volta che Trump colpisce la Turchia nella sua fragile economia: in agosto aveva mandato segnali per via della decisione di Erdogan di acquistare dalla Russia i missili difensivi S-400 e non i Patriot americani, ed in poco era crollata la lira turca costringendo il presidente a cercare aiuti finanziari in Qatar e negli Emirati Arabi Uniti. Erdogan allora aveva dichiarato che “loro hanno il dollaro, noi abbiamo Dio”, ma è certo che un’azione più decisa di Washington potrebbe rivelarsi distruttiva per l’economia turca.
Fino al 2014 sono transitati dalla Turchia decine di migliaia di foreign fighters, armi e beni logistici sono finiti a sud, nel Califfato, ed il petrolio di al-Baghdadi è stato spedito a nord, in Turchia; mentre questo accadeva i curdo-siriani rappresentavano l’unico vero baluardo all’espansione dell’Isis, si pensi alla battaglia storica di Kobane, ma oggi i turchi sono entrati militarmente in Siria per arginare la loro espansione ad ovest, sempre con la classica scusante della lotta al terrorismo. Tant’è che il portavoce del presidente Recep Tayyip Erdogan, Ibrahim Kalin, ha ribattuto alle parole di oggi di Trump scrivendo su Twitter che non vi è “alcuna differenza” tra l’Isis e la milizia curda Unità di protezione popolare, Ypg, e che Ankara continuerà a “combattere tutti loro”.