Siria. Trump sente Erdogan e promette un ritiro “coordinato”. ‘Ok, la Siria è tua’

di Manuel Giannantonio

Difronte alle preoccupazioni per la partenza delle forze americane dalla Siria, il presidente degli Stati Uniti ha dichiarato che intende collaborare con la Turchia per evitare un vuoto di potere che potrebbe portare benefici al regime siriano. Ma questo ritiro sta ora indebolendo la milizia curda delle Unità di protezione del popolo (Ypg), alleata degli Stati Uniti, al momento senza supporto militare, mentre la Turchia minaccia di attaccarla.
Il Pentagono ha annunciato la firma dell’ordine di ritiro delle truppe americane dalla Siria. La partenza di circa 2mila soldati dislocati nel nord-est del paese sarà “lenta ed estremamente coordinata” con la Turchia, ha spiegato il presidente Donald Trump su Twitter, dopo una lunga conversazione telefonica con il suo omologo turco Recep Tayyip Erdogan.
Secondo il canale della CNN, che si è rifatta ad una fonte vicina al presidente, è stato durante una conversazione del 14 dicembre che il presidente turco è riuscito a convincere Donald Trump a ritirarsi dalla Siria. Erdogan ha insistito sulla “quasi sconfitta del gruppo dello Stato Islamico (IS) nel paese”. Il presidente avrebbe quindi chiesto al leader turco di promettergli che la Turchia avrebbe continuato a combattere il sedicente Stato Islamico, e gli avrebbe detto “Ok”, la Siria “è tutta tua”.
Il coordinamento del ritiro degli Stati Uniti con la Turchia mira a evitare un vuoto in aree controllate dai ribelli curdi che potrebbero beneficiare del regime di Bashar al-Assad. Una partenza che preoccupa la milizia curda delle Unità di protezione del popolo. Alleata degli Stati Uniti, questa è ora senza supporto militare, mentre la Turchia minaccia di attaccare: Ankara teme infatti di vedere uno stato curdo in fase embrionale alle sue porte che rafforzerebbe le inclinazioni separatiste della minoranza curda in Turchia. Come sottolinea il sito web del Kurdistan24, difronte al vuoto lasciato dagli Stati Uniti i curdi potrebbero, da parte loro, essere tentati di avvicinarsi al potere siriano per proteggersi da un attacco turco.
Secondo numerosi media turchi, compreso il quotidiano di opposizione Cumhuriyet, Ankara avrebbe già iniziato a inviare veicoli e attrezzature militari al confine con la Siria, oltre a rinforzi alle truppe già presenti.