Slovenia. L’incognita delle prossime elezioni

di Valentino De Bernardis – 

I sondaggi vanno interpretati. Le intenzioni di voto, all’approssimarsi di un importate appuntamento elettorale, sono spesso aleatorie e soggette a repentini mutamenti, anche sul brevissimo periodo. Per questo bisogna fare molta attenzione all’analisi degli ultimi sondaggi provenienti da Lubiana in attesa del voto parlamentare del prossimo anno in Slovenia.
Sull’onda lunga delle elezioni presidenziali di ottobre-novembre 2017, il Marjana Šarca-Lms e i Socialdemocratici-Sd, sostenitori dei candidati arrivati al ballottaggio (Marjan Šarec e Borut Pahor) rimangono campioni delle preferenze, con il 15,7% e il 12,6% rispettivamente. Due partiti di centrosinistra lontanissimi tra loro per una serie di valutazioni che li fanno apparire quasi uno l’antitesi dell’altro.
Lms è un partito nuovo, con una storia brevissima alle spalle, legato alla figura di Šarca, ex comico e sindaco della cittadina di Kamnik, senza alcun seggio nell’attuale parlamento. Dal lato opposto lo Sd, rappresentante storico della tradizione democratica slovena, più volte al capo delle istituzioni nazionali, attuale membro della coalizione al governo, con una presenza capillare sul territorio. Se però per i Socialdemocratici il risultato registrato nei sondaggi è più o meno in linea con il suo storico bacino elettorale, c’è da chiedersi come e quanto il Lms possa tradurre in voti concreti le intenzioni di voto da qui a luglio (presumibile data delle prossime elezioni). Ad ogni modo si andrebbe a confermare la tendenza non solo slovena, ma anche europea di questi innamoramenti fulmini verso personalità provenienti da fuori l’agone politico, a rappresentare allo stesso momento la bocciatura della classe dirigente presente ma anche il suo stesso riconoscimento, cosi come accadde con Zoran Janković e molto presumibilmente come accadrà a Miro Cerar.
Ma andiamo con ordine. Continuando lo scorrere degli ultimi sondaggi, fa rumore la caduta verticale del Partito del Centro Moderno-Smc, soggetto politico da cui proviene anche il primo ministro in carica Cerar. Dopo l’exploit registrato nel 2014 (partito creato in maggio e capace in luglio di raccogliere oltre il 34% delle preferenze), risulterebbe arrancare poco al di sopra della soglia di sbarramento del 4%. Dati che se confermati rappresenterebbero la testimonianza più forte di come il Smc non sia stato in grado di creare una classe dirigente adeguata, incapace di vivere di vita propria e non solamente aggrappata alla personalità del suo leader fondatore Cerar.
Rappresenterebbe di contro un errore tradurre la potenziale debacle elettorale del Smc come una bocciatura totale dell’esecutivo per una serie di fattori non secondari quali:
(i) la crescita in popolarità testé descritta dei Sd, anche loro membri dell’esecutivo uscente
(ii) gli obiettivi ottimi raggiunti dal governo, che hanno fatto uscire definitivamente la Slovenia dal pantano di una congiuntura sfavorevole
(iii) il successo internazionale, tutt’altro che scontato, registrato nella contesa territoriale contro la Croazia.
Se qui però termina l’analisi del campo progressista, andando a vedere cosa potrebbe accadere nel centrodestra, le sorprese non sono finite. Il Partito Democratico Sloveno-Sds dell’ex primo ministro Janez Jansa potrebbe registrare una pesante flessione (i sondaggi lo danno poco sopra il 12%), lontanissimo dal 24.7% delle europee del 2014, e dal 20,7% delle politiche dello stesso anno. A zavorrare il partito gli scandali che hanno coinvolto il leader Jansa e l’incapacità di trovare candidati giusti. Problemi che se non risolti nei prossimi mesi, potrebbero confermare la permanenza al potere del centrosinistra per il prossimo quadriennio, sebbene con equilibri e protagonisti diversi da quelli attualmente presenti, e per certi aspetti questo non rappresenterebbe un male.
Intanto rimaniamo in attesa di vedere i prossimi sondaggi, l’inverno è appena arrivato, e poi c’è la primavera, e poi ancora l’estate, e le intenzioni di voto potrebbero cambiare come le stagioni.

Le opinioni espresse in questo articolo sono a titolo personale.
Twitter: @debernardisv