Slovenia. Musar è diventata la prima donna capo di Stato del paese balcanico

di Alberto Galvi

Nataša Pirc Musar ha vinto il ballottaggio ed è divenuta la prima donna capo di Stato della Slovenia da quando il paese balcanico è diventato indipendente durante lo scioglimento della Jugoslavia nel 1991. Pirc Musar ha ottenuto quasi il 54 per cento dei voti, davanti a Logar che ha ottenuto poco più del 46 per cento.
Pirc Musar succede a Borut Pahor, un politico centrista che ha portato a termine due mandati. La sua vittoria rafforza il blocco liberale del paese e arriva dopo il successo della coalizione del centrosinistra alle elezioni parlamentari di aprile.
Anže Logar si è candidato come indipendente, ma è un membro di lunga data del SDS (Partito Democratico Sloveno) di Janez Janša, che ha fallito nel tentativo di essere rieletto premier ad aprile. I critici hanno accusato Janša di aver minato nel suo ultimo mandato lo stato di diritto del paese.
Logar, che è stato ministro degli Affari esteri nel terzo gabinetto Janša da marzo 2020 a giugno 2022, ha ammesso la sconfitta. Anže Logar e Pirc Musar sono andati al ballottaggio poiché nessuno dei sette candidati al primo turno è riuscito a raccogliere più del 50 percento dei consensi. Anže Logar è un veterano della politica conservatrice.
Sebbene i compiti presidenziali siano in gran parte cerimoniali in Slovenia, il capo di Stato è ancora visto come una figura centrale nella politica. I presidenti nominano i membri della Commissione anticorruzione e nominano i primi ministri nonché individuano i membri della Corte costituzionale prima che siano votati in Parlamento. Janša è stato rimosso dal potere in occasione delle elezioni parlamentari di aprile. I risultati di queste elezioni segnano una nuova battuta d’arresto per i conservatori del paese.