Slovenia. Referendum contro legge sull’accesso all’acqua

di Alberto Galvi

In Slovenia l’11 luglio 2021 si terrà un referendum sui cambiamenti legislativi che secondo gli ecologisti permetterà la costruzione di strutture semplici e a uso pubblico in riva al mare, laghi e fiumi che minaccerebbero l’ambiente. Il 17 novembre 2016 è stata modificata la Costituzione per rendere l’accesso all’acqua un diritto fondamentale per tutti i cittadini e fermarne la commercializzazione, ma una recente legge ha riaperto la possibilità di privatizzare tratti di costa.
Il voto si svolgerà il 4 luglio presso le sedi delle commissioni elettorali distrettuali, con piena osservanza delle norme restrittive per prevenire il diffondersi del Covid-19.
I gruppi della società civile che hanno formato il Movimento per l’acqua hanno raccolto più di 50mila firme per indire il referendum, ed affermano che le modifiche legali allentano di fatto le regole sulla costruzione nelle aree costiere e lacustri. Inoltre temono che vengano costruite strutture che limitino l’accesso del pubblico a laghi, fiumi e mare come alberghi, parcheggi, ristoranti e negozi, aumentando il rischio di inquinamento delle acque e minacciando la qualità dell’acqua potabile.
Perché il referendum abbia successo deve recarsi alle urne il 20% degli aventi diritto circa 1,7 milioni di elettori. L’ultimo referendum, tenutosi nel 2017 e relativo alla costruzione della linea ferroviaria Divača-Capo d’Istria, non ha avuto successo.