di Alberto Galvi –
I legislatori somali hanno eletto un nuovo speaker parlamentare dopo una tesa situazione di stallo tra forze di pace e polizia dell’Unione africana, esacerbate dal ritardo delle elezioni. Lo scorso 27 aprile la polizia fedele al presidente Farmajo ha respinto i legislatori che tentavano di entrare nell’hangar dell’aeroporto dove si stava svolgendo il voto, dicendo loro che era stato rinviato.
Nel frattempo il primo ministro Mohamed Hussein Roble, che è stato bloccato per molti mesi in una lotta di potere con il presidente Farmajo, aveva incaricato le forze di pace di proteggere la sede per consentire l’accesso ai parlamentari.
Alla fine i legislatori hanno eletto una figura veterana dell’opposizione, lo sceicco Adan Mohamed Nur, come speaker della Camera bassa, il quale ha vinto con 163 voti sul deputato Hassan Abdinur al secondo turno. Nur era stato presidente del Parlamento dal 31 gennaio 2007 al 25 maggio 2010.
Lo scorso 26 aprile Abdi Hashi, senatore di lunga data e critico del presidente Farmajo, è stato rieletto presidente della Camera alta. Farmajo ha perso il sostegno di molte persone a causa della sua incapacità di sconfiggere il gruppo islamista al-Shabaab e per aver presumibilmente schierato soldati somali in Etiopia per combattere i ribelli del Tigrai.
L’elezione dei presidenti delle due Camere sono un passo fondamentale per l’istituzione del nuovo governo, che deve entrare in carica entro il 17 maggio se la Somalia vuole continuare a ricevere il sostegno al bilancio del Fmi (Fondo monetario internazionale). La Camera alta è composta da 54 membri, mentre la Camera bassa è composta da 275 membri. Entrambe le Camere dovrebbero eleggere a maggio un nuovo presidente con voto indiretto.
Il processo elettorale della Somalia, a lungo ritardato, è stato contrassegnato dalla violenza dei gruppi armati e dalle faide tra il primo ministro Mohamed Hussein Roble e il presidente Farmajo; il conflitto l’anno scorso ha diviso le forze di sicurezza così gravemente che le fazioni rivali dell’esercito hanno combattuto battaglie di strada nella capitale.
Le elezioni erano state programmate per un anno fa, ma sono state ritardate quando il presidente Farmajo ha cercato di prolungare di due anni il suo mandato.
Questo tentativo di prolungamento del mandato è stato sventato dal Parlamento il quale ha fatto marcia indietro di fronte alle pressioni internazionali e alla prospettiva di una guerra tra il governo e le forze appoggiate dall’opposizione.
Nonostante il tentativo dello scorso anno di Farmajo di prolungare il mandato per altri due anni sia stato ampiamente impopolare, Farmajo si candida per la rielezione.