Somalia. Gibuti, Etiopia e Kenya continuano il sostegno nella lotta ad al-Shabaab

di Giuseppe de Santis

Il gruppo qaedista di al-Shabab, che nonostante le sconfitte territoriali continua la sua cruenta lotta armata nelle aree rurali della Somalia meridionale, continua a rappresentare una concreta minaccia per i paesi circostanti, cioè a Kenya, Gibuti e Etiopia. In particolare il Kenya è stato bersagliato da clamorose azioni terroristiche, ultimo il 3 gennaio scorso nella regione costiera di Lasmu (6 morti), ma soprattutto l’attacco al centro commerciale Westgate Mall di Nairobi del 2013 (67 morti compresi gli assalitori e 175 feriti). Il Kenya guida la forza Amisom dell’Unione Africana contro al-Shabaab.
Per tale motivo i leader di questi tre paesi hanno di recente deciso di collaborare in operazioni anti-terrorismo in Somalia aiutando così le autorità somale a liberare il paese da al-Shabaab, per quanto negli ultimi mesi le autorità somale sono riuscite a riprendere il controllo di diverse città e villaggi. Un importante risultato ottenuto grazie all’interazione, oltre che delle forze Amisom, con quelle Usa e con le milizie di clan locali filogovernativi.
Gibuti, Etiopia e Kenya hanno concordato con la Somalia di intraprendere una nuova campagna militare volta a colpire le aree dove al-Shabab ha le sue basi e impedire che i suoi membri possano consolidare la loro presenza nella regione; inoltre forniranno truppe alla forza di pace internazionale che opera in Somalia.
Il proposito dei tre paesi è quello di risolvere i problemi senza l’intervento di truppe extra africane.