Somalia. I nuovi parlamentari hanno giurato ma la legislatura inizierà con la fine del processo elettorale

di Alberto Galvi

Dopo oltre un anno di ritardo nelle votazioni e una faida in corso tra il presidente Mohamed Abdullahi Mohamed e il suo primo ministro Mohamed Hussein Roble, più dell’80 per cento dei nuovi membri del Parlamento federale somalo ha prestato giuramento nel sorvegliato complesso aeroportuale di Mogadiscio.
I nuovi deputati nomineranno nella prima sessione il membro più anziano del nuovo Parlamento, Abdisalan Dabana’ad, presidente del Parlamento, ed in seguito voeranno un oratore e due vicepresidenti.
Il Parlamento federale somalo è composto dalla Camera alta, i cui membri sono 54, e dalla Camera del popolo, i cui membri sono 275. I senatori sono eletti indirettamente dalle assemblee statali. I membri della Camera del popolo sono eletti indirettamente nei collegi elettorali, ciascuno composto da 51 delegati selezionati dai 136 anziani tradizionali in consultazione con gli anziani dei sotto-clan. I membri di entrambe le Camere sono eletti per un mandato di 4 anni.
Il presidente del Comitato elettorale federale somalo, Muse Guelleh Yusuf, ha salutato l’evento come un importante passo avanti nel processo elettorale somalo. All’appello mancano circa 25 seggi che rimangono vacanti negli Stati di Hirshabelle e Jubaland. Il voto del 2022 è considerato fondamentale per consolidare il sistema di governo federale.
La legislatura inizierà con il rapido completamento delle restanti fasi del processo elettorale, in particolare l’elezione della dirigenza parlamentare e poi del presidente somalo, che sarà scelto indirettamente dal Parlamento federale con la maggioranza dei due terzi dei voti in 2 turni se necessario, per un solo mandato di 4 anni. Il primo ministro è nominato dal presidente e approvato dalla Camera del popolo, mentre il gabinetto è nominato dal primo ministro e approvato sempre dalla Camera.
Le elezioni per i legislatori della Camera del popolo e della Camera alta avrebbero dovuto essere completate prima della scadenza del mandato del presidente Mohamed Abdullahi Mohamed nel febbraio 2021, ma sono state ritardate a causa di controversie politiche ed elettorali a livello sia regionale che nazionale.