Somalia. Il parlamento ha sfiduciato il premier Hassan Ali Khayre

di Alberto Galvi

Il parlamento somalo ha sfiduciato il premier Hassan Ali Khayre con un voto inatteso di sfiducia. Il voto alla Camera del popolo, uno dei due rami del parlamento, ha visto porre la sfiducia con 167 voti a favore e solo 8 contrari. Il primo ministro è nominato dal presidente e approvato dalla Camera del popolo.
Le differenze tra il presidente e il primo ministro solitamente portano ad un parlamento somalo che sfiducia il premier. Queste soluzioni non sono una novità in Somalia.
Le ragioni di questa voto di sfiducia sono scaturite dall’Assemblea nazionale lo scorso sabato, mentre si stavano organizzando i preparativi per le prossime elezioni nazionali del 2021.ì Dopo aver appreso che il governo aveva mantenuto la sua promessa di preparare un piano che spianasse la strada verso le elezioni, il parlamento ha votato la sfiducia nei suoi confronti e del suo primo ministro, Hassan Ali Khaire.
Il primo ministro non è riuscito a istituire forze di sicurezza nazionali per rafforzare quella dei governi federali e statali.
La sua nomina a premier era stata vista da alcuni come una mossa strategica al fine di bilanciare gli interessi del clan Hawiye in Somalia. 
Il fragile governo centrale, presieduto dal presidente Farmajo, controlla solo una parte del territorio somalo, a causa dell’insurrezione che sta affrontando da parte del gruppo radicale islamico al-Shabaab affiliato ad al-Qaeda.
La Somalia si è prefissata l’obiettivo di indire elezioni nazionali all’inizio del 2021. Khaire fa parte del clan Hawiye mentre Farmajo appartiene al clan Darod, in linea con il tradizionale equilibrio al vertice dell’esecutivo somalo. Degli oltre 10 primi ministri che il Paese ha avuto dal 2000 ad oggi, solo due non sono stati sfiduciati.  
Una moderata lotta di potere tra Khaire e il presidente somalo ha fatto da sfondo al voto che ha portato 170 deputati del parlamento a sostenere la mozione di sfiducia.
Il presidente somalo, che ha nominato Khaire nel febbraio 2017, è stato contestato durante le negoziazioni con il primo ministro per organizzare le elezioni nazionali in Somalia, previste per febbraio 2021. I due leader sono stati elogiati per aver evitato tali controversie per quasi quattro anni.
La faida tra i due leader si è aperta solo la scorsa settimana quando hanno partecipato a una riunione nella città somala di Dhusamareeb.
In questa riunione il presidente era a favore del rinvio della votazione a livello nazionale, con Khaire che insisteva che si dovesse proseguire in giornata.
Sebbene il presidente non si fosse opposto apertamente all’accordo, i suoi sostenitori e il presidente del parlamento hanno voluto che le decisioni relative alle elezioni fossero prese dal parlamento e non dal governo federale e dai leader statali.
Il mandato del presidente Farmajo e dei presidenti delle due Camere del parlamento scadranno alla fine di quest’anno. La Camera alta è composta da 54 seggi eletti per un mandato di quattro anni, mentre la Camera del popolo è composta da 275 seggi eletti per un mandato di quattro anni.
Il presidente somalo è eletto indirettamente dal parlamento federale con la maggioranza dei due terzi votati in due turni, se necessario, per un solo mandato di quattro anni. Farmajo nominerà un primo ministro e un governo che apriranno la strada per le elezioni del 2021.