Somalia. L’ex leader Hassan Sheikh Mohamud Hassan è il nuovo presidente del paese

di Alberto Galvi –

In Somalia i parlamentari hanno eletto come presidente l’ex leader Hassan Sheikh Mohamud Hassan, che lo è già stato tra il 2012 e il 2017. Si sperava che il presidente fosse eletto dal popolo somalo a suffragio universale, ma questo piano è stato abbandonato dall’élite politica.
Durante il suo mandato Mohamud dovrà riparare ai danni sia a livello esecutivo che tra il governo centrale e le autorità statali causati da mesi di caos politico e lotte intestine. Dalla caduta di Mohamed Siad Barre nel 1991 la Somalia ha sopportato conflitti e battaglie tra clan senza un governo centrale forte.
Molti sperano che le elezioni traccino una linea in una crisi politica che dura da oltre un anno, dopo che il mandato di Mohamed è terminato nel febbraio 2021 senza elezioni. Il voto è stato ritardato di oltre 15 mesi, un periodo segnato da una violenta lotta di potere tra il presidente e il suo primo ministro, Mohamed Hussein Roble. Mohamed, noto anche come Farmajo, ha ammesso la sconfitta e Mohamud ha immediatamente prestato giuramento.
Il nuovo presidente ha avuto un tono conciliante nel suo discorso inaugurale. Mohamud è il leader dell’UPD (Unione per la Pace e lo Sviluppo), che detiene la maggioranza dei seggi in entrambe le Camere. I parlamentari che hanno scelto Mohamud sono stati eletti dai delegati scelti dai capi clan. La Camera alta è composta da 54 seggi, per un mandato di 4 anni, mentre la Camera del popolo è composta da 275 seggi, che restano in carica per un mandato di 4 anni.
Mohamud è appartenente al clan Hawiye ed è considerato da alcuni uno statista con un approccio conciliante, con la promessa durante la campagna elettorale che il suo governo sarebbe stato inclusivo riconoscendo gli errori del suo gabinetto precedente, che ha dovuto affrontare molteplici accuse di corruzione ed è stato visto come distaccato dalle preoccupazioni dei gruppi rivali.
La maggior parte dei 36 candidati alla presidenza aveva fatto poco per arginare la guerra e la corruzione. Per i 328 legislatori è bastata una maggioranza semplice al terzo turno per scegliere il vincitore. I parlamentari a favore dell’ex presidente Mohamud erano 214, molti più del numero necessario per sconfiggere Farmajo.
Mohamed era salito al potere nel 2017, ma aveva lasciato un paese ancora più instabile di prima, e con crescenti attacchi islamisti degli al-Shabaab. Inoltre la Somalia a causa del forte indebitamento rischia di perdere l’accesso a un pacchetto triennale di aiuti da 400 milioni di dollari del Fmi (Fondo monetario internazionale).
Gli aiuti del Fmi sarebbero dovuti scadere automaticamente entro metà maggio se un nuovo presidente non fosse entrato in carica per quella data. Il governo ha chiesto una proroga di tre mesi.