Somalia. Sempre più tesi i rapporti col Kenya su Jubaland, Somaliland e l’lCJ

di Alberto Galvi –

Gli scontri tra l’esercito federale somalo e le forze dello stato del Jubaland nella regione di Gedo, nel sud-ovest della Somalia, hanno provocato almeno 11 morti. La Somalia dovrebbe tenere le elezioni l’8 febbraio, il Jubaland ha chiesto al governo federale di rimuovere le sue forze da Gedo altrimenti queste non si potranno tenere. Ulteriori scontri potrebbero danneggiare ancora di più le relazioni tese tra Mogadiscio e Nairobi.
La Somalia ha espulso l’ambasciatore keniota a novembre e ha richiamato il proprio da Nairobi. Il governo somalo ha infatti lamentato che il Kenya ha interferito nelle elezioni in Jubaland e di sostenere il presidente della regione, Axmed Maxamed Islaan, per questa ragione le forze federali di Mogadiscio hanno occupato la regione di Gedo.
Le elezioni generali che avrebbero dovuto tenersi a dicembre sono state posticipate all’8 febbraio a causa dei disaccordi tra il governo e l’opposizione sulla composizione del consiglio elettorale.
Il governo regionale ha infatti protestato per lo spiegamento delle truppe governative in vista delle elezioni per i nuovi membri del parlamento, che successivamente eleggeranno il presidente. In Somalia le prossime elezioni nazionali si preannunciano travagliate, mentre il Jubaland è uno dei due stati, insieme al Puntland, che si sono rifiutati di prenderne parte.
I rapporti tra Kenya e Somalia sono stati alterni nel corso degli anni, i due paesi sono anche impegnati in una controversia su aree offshore presso la ICJ (International Court of Justice). L’area oggetto della contesa è di circa 100.000 chilometri quadrati e si ritiene che contenga grandi giacimenti di petrolio e gas.
Entrambi i paesi rivendicano la sovranità sull’area: il Kenya sostiene che il confine marittimo dovrebbe essere tracciato parallelamente alla linea di latitudine, la Somalia afferma che dovrebbe estendersi nella stessa direzione del confine terrestre.
Questo disaccordo fondamentale ha portato la Somalia, nel 2014, a chiedere all’ICJ dell’Aia di risolvere la controversia, questa lo scorso maggio aveva deciso di rinviare le udienze a giugno su richiesta di Nairobi a causa dell’emergenza Covid-19 e ora la prossima seduta si terrà all’Aia nel marzo 2021.
Un’altra controversia tra Somalia e Kenya riguarda il Somaliland, regione separatista della Somalia. Il presidente keniota Uhuru Kenyatta ha ospitato il leader della regione, Muse Bihi Abdi, durante una visita ufficiale a Nairobi il 13 dicembre scorso; questo era in ce4ca di sostegno politico per la lotta per l’indipendenza. Il Somaliland lo scorso agosto ha infatti stabilito legami con Taiwan, ma ha anche invitato la Cina a impegnarsi diplomaticamente. Se il Somaliland avrà successo, diventerà la 55esima nazione indipendente dell’Africa.
Il Kenya ha migliaia di militari in Somalia come parte della missione dell’Unione africana denominata AMISOM (African Union Mission to Somalia). Il gruppo terroristico al-Shabaab ha effettuato lo scorso novembre una serie di attacchi alle forze keniote in Somalia, provocando molte vittime.
Non è ancora chiaro se la Somalia chiederà il ritiro delle truppe del Kenya stanziate nel Jubaland: elle ultime settimane è infatti diventato evidente al governo di Mogadiscio che Nairobi sta esercitando una grande pressione politica sul presidente della regione, mentre il presidente somalo cerca di ottenere, sfruttando queste tensioni, un secondo mandato.