Somaliland. La maggioranza dei seggi nazionali e locali vanno all’opposizione

di Alberto Galvi

La Commissione elettorale nazionale del Somaliland ha dichiarato che nelle prime elezioni parlamentari della regione in 16 anni hanno vinto la maggioranza dei seggi i due principali partiti di opposizione, Waddani e Ucid.
Il voto era stato bloccato per un decennio a causa di una disputa tra i tre maggiori partiti sulla composizione della Commissione elettorale nazionale, e per la prima volta le elezioni nazionali e locali si sono tenute insieme, con più di un milione di cittadini registratisi ai seggi.
Degli 82 seggi del parlamento del Somaliland, i partiti che li hanno ottenuti sono: il Waddani (31), il Kulmiye (30) e l’Ucid (21); Waddani e Ucid hanno poi dato vita ad un’alleanza politica per ottenere la successiva nomina del presidente del parlamento.
I partiti di maggioranza ora intendono collaborare nei Consigli comunali e distrettuali di tutte le regioni e selezionare insieme i sindaci. Le elezioni locali, che si sono tenute in contemporanea con quelle legislative, avrebbero dovuto svolgersi quattro anni fa.
Il Somaliland si staccò dalla Somalia nel 1991, ma non ha mai ottenuto un ampio riconoscimento internazionale nonostante la posizione altamente strategica in quanto porta d’accesso al Mar Rosso e al Golfo di Aden.
Le elezioni presidenziali si sono svolte in Somaliland l’ultima volta nel 2017, quando è stato eletto il presidente Musi Bihi, del partito Kulmiye. I presidenti possono essere eletti per due mandati quinquennali, le prossime elezioni sono previste nel 2022.
Nel resto della Somalia entro 60 giorni i rappresentanti dei clan sceglieranno i legislatori che a loro volta nomineranno un presidente. La Somalia si oppone strenuamente alle pretese di indipendenza del Somaliland, che ha un governo e istituzioni proprie, come pure un proprio passaporto, proprie forze armate e una propria valuta. La Somalia considera il Somaliland parte del suo territorio, sebbene in realtà Mogadiscio eserciti poca autorità sugli affari di Hargheisa.