Spagna. Catalogna: Puigdemont, ‘pronto a una soluzione alternativa all’indipendenza’

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L’ex presidente della Generalitat catalana Carles Puigdemont, in Belgio con altri 4 assessori del suo governo in attesa del pronunciamento di un giudice sul mandato di cattura europeo emesso da Madrid per l’accusa di sedizione, ha rilasciato un’intervista a Le Soir nella quale ha affermato che “pur essendo disposto, e lo sono sempre stato, ad accettare la realtà di un altro tipo di relazione con la Spagna”, sono “ancora disponibile ad un accordo”, per una soluzione alternativa all’indipendenza. Da notare che la Catalogna già oggi gode di un’autonomia speciale, con un proprio autogoverno che è, appunto, la Generalitat. Puigdemont ha quindi accusato il premier Mariano Rajoy di aver spinto per l’ondata indipendentista.
Intanto in Catalogna si susseguono le manifestazioni e gli scioperi per il rilascio dei vari esponenti della parte indipendentista: in 750mila hanno sfilato sabato a Barcellona, e cortei sono già stati annunciati per il fine settimana.
Lo scorso 12 novembre Rajoy si è recato a Barcellona per il lancio ufficiale della campagna elettorale del Partito Popolare della Catalogna in vista del voto del 21 dicembre. Rammentando agli indipendentisti che non potranno mai far “tacere” il Partito popolare della Catalogna (PPC), il premier ha ancora una volta sottolineato che l’applicazione dell’articolo 155 della Costituzione, che di fatto ha annichilito il governo regionale, è arrivata “dopo che si sono esaurite tutte le altre vie e dopo aver esaurito tutti gli inviti per frenare l’aggressione alla coesistenza”, ovvero “Abbiamo dovuto recuperare il rispetto per la libertà e la convivenza ed è stato urgente ripristinare l’autogoverno e l’interesse generale”.