Spagna. Polemiche per l’ospitalità al leader del Polisario Brahim Ghali

di Belkassem Yassine

Sono 11 anni che Khadijatou Mahmoud denuncia il suo stupratore Brahim Ghali in varie sedi internazionali e saharawi, ed oggi chiede il suo arresto in Spagna, dove il presidente dell’autoproclamata Rasd (Repubblica Democratica Araba Saharawi) è ricoverato per la Covid-19.
La denuncia della donna è stata riportata dal quotidiano spagnolo La Razon nella sua edizione del 1 maggio 2021 con il titolo “Dramma nel Sahara: avevo solo 18 anni, ero vergine. Brahim Ghali mi ha stuprata”, ma sono molte le polemiche e le proteste per la presenza nel territorio spagnolo dell’esponente del gruppo separatista del Polsario.
Diversi prigionieri saharawi, come nel caso di El Kabch Mohamed Nafee, El Kharchi Lahbib e Chouiaar Mohamed Mouloud, hanno descritto minuziosamente davanti ad una Corte spagnola nel 2014 le torture subite in carcere ad opera del Polisario, accuse supportate da perizie mediche; gli stessi davanti ai giudici hanno anche parlato di prigionieri morti per le torture subite nella prigione “Errachid”, nel sud-ovest dell’Algeria.
Il 5 maggio il capo del Polisario è convocato in tribunale per la denuncia di detenzione arbitraria e torture presentata da El Fabel Breika.
Ghali sarebbe stato portato in Spagna con documenti falsi, mentre si moltiplicano i sit-in e le forme di protesta per l’accoglienza data dalla Spagna.