Spagna. Successo di Pedro Sanchez e dei Socialisti, entra in Parlamento la destra di Vox

di Elisabetta Corsi –

I risultati delle elezioni anticipate in Spagna consegnano una vittoria chiara al Partito Socialista e quindi dovrebbe essere riconfermato come premier, l’uscente Pedro Sanchez con il 93.66% del voto scrutato e conquistando 123 seggi, una vittoria che avviene per la prima volta dopo undici anni. A seguire Podemos con 42 seggi, che sommati insieme fanno 165 deputati, una maggioranza che non è assoluta e quindi obbliga i due partiti na cercare l’appoggio di altri partiti per poter governare. Il Partito Socialista vince in tutte le comunità autonome tranne in Catalogna, Paesi Baschi, Navarra e Melilla.
Si conferma quindi una vittoria netta della sinistra contro il centrodestra, il quale è stato severamente ridimensionato, con il Partito Popolare che con i suoi 65 seggi segna il peggior risultato della sua storia e una clamorosa sconfitta; seguono poi Ciudadanos (57 seggi) e l’estrema destra rappresentata da Vox (24 seggi) per un totale di 146 seggi. La partecipazione elettorale è stata abbastanza elevata con il 75.79% di coloro che si sono recati alle urne, la più alta registrata dal 2004. Per la prima volta nei Paesi Baschi il Partito Popolare si ritrova fuori dai giochi, ed infatti non guadagna nessun seggio nella comunità autonoma e solo un seggio in Catalogna. Queste elezioni attestano l’entrata in Parlamento di Vox, il partito di ultradestra, una situazione del genere non si era più verificata dai tempi di Francisco Franco e che si pone come quinta forza al Congresso dei deputati.
Pablo Iglesias, leader e candidato di Podemos ha teso la mano a Sanchez per formare un governo di sinistra e ha assicurato che “chi non capisce che la Spagna è plurinazionale, non capisce niente”. Iglesias, riguardo alla perdita di 29 seggi da parte di Podemos, non si rammarica ed anzi dichiara di aver raggiunto il suo obiettivo di fermare la destra.
Queste elezioni dimostrano come ora il Parlamento spagnolo sia davvero frammentato e senza una maggioranza netta, ma sicuramente è una vittoria per la sinistra che in tutta Europa sembra vacillare e spesso è schiacciata dalla destra. L’ago della bilancia potrebbero essere ancora una volta gli indipendentisti catalani, in particolare quelli di Erc, che avevano fatto cadere l’esecutivo di Sanchez negandogli il sostegno alla legge di bilancio.
Intanto i leader di Vox esultano per il risultato storico e commentano che “Possiamo dire a tutta la Spagna che Vox è qui per rimanerci”, come ha dichiarato il leader Santiago Abascal. La presidente di Vox a Madrid, Rocio Monasterio, ha commentato che “nel nuovo parlamento si sentirà parlare con fermezza e determinazione di unità della nazione e di libertà e uguaglianza di tutti gli spagnoli”. Stessa linea per il segretario generale Javier Ortega Smith in discorso a Madrid, secondo il quale “Questo non è che l’inizio. Ognuno dei nostri deputati farà una vera opposizione, gli altri dovranno rispondere alle nostre proposte. Siamo inarrestabili”.