Spazio. Cina e Eau lanciano le loro missioni verso Marte: partiti i vettori che porteranno rover e orbiter

di Enrico Oliari –

La Cina ha lanciato oggi dal poligono di Zhang Xueyu un vettore che porterà un lander dal quale uscirà un rover con sei ruote, alimentato a pannelli solari e del peso di 240 kg, il Tianwen-1. Il rover perlustrerà innanzitutto Utopia Planitia, dove gli Usa ritengono vi sia acqua nel sottosuolo, per poi spostarsi nei dintorni in una missione della durata prevista di tre mesi.
Con gli Usa è quindi una sfida come avveniva ai tempi dell’Unione Sovietica, ma sembra essere in atto una corsa per raggiungere il pianeta rosso e ipoteticamente mettere in un futuro prossimo le mani sulle risorse: rispettando la finestra di 780 giorni, utile per il viaggio di 55 milioni di km con il minor consumo di energia, i primi a mandare du Marte un lander furono i sovietici nel 1971, che funzionò solo per 15 secondi; inviarono altre diverse sonde con lander, ma gli Usa nel 1976 riuscirono nella missione di far atterrare Vokong, che inviò le prime immagini a colori del pianeta. Poi furono le volte dei programmi Phobos (Unione Sovietica, 1988), Global Surveyor (Nasa, 1992), Mars PathFinder (Nasa, 1997), Mars Odyssey (Usa, 1992), Mars Express e Beagle 2 (Esa, 2003, orbiter operativo, lander disperso), Mars Exploration Rovers (Nasa, 2004), Mars Reconnaissance Orbiter (Nasa, 2006), Phoenix Mars Lander (Nasa, 2007) , Mars Science Laboratory (Nasa, 2001, il rover era Curiosity), Mangalyaan (India, 2013, un orbiter), Maven (Nasa, 2014, ma era un orbiter per le comunicazioni future), Mars Orbiter Mission (Nasa 2014, altro orbiter), ExoMars (Esa, 2016, orbiter per la ricerca di metano, rover disperso), InSight (Nasa, 2018). Molti i fallimenti, a cominciare dal Marsnik 1 (Mars 1960A) sovietico, che non riuscì a raggiungere neppure l’orbita terrestre per poi partire verso Marte. Il primo orbiter lanciato con successo è invece è Mariner4 (Nasa, 1964).
Anche gli Emirati Arabi Uniti hanno approfittato della finestra di questi giorni ed hanno lanciato dal poligono giapponese Tanegashima Space Center un razzo che sta trasportando verso il pianeta rosso un orbiter per lo studio dell’atmosfera, il Misbar al-Amal (Sonda della speranza). Anche il paese mediorientale vuole infatti partecipare alla colonizzazione umana del pianeta, per la quale ci vorranno comunque parecchi decenni.