Sri Lanka. A causa della crisi economica saranno ridotte drasticamente le Forze armate

di Alberto Galvi

Lo Sri Lanka ridurrà drasticamente le Forze armate nel tentativo di tagliarne i costi difronte alla peggiore crisi economica degli ultimi decenni. Lo Sri Lanka si sta riprendendo da mesi di carenza di cibo e carburante, e di inflazione vertiginosa.
L’economia si è ridotta di circa l’8,7 per cento lo scorso anno a causa di lunghi blackout, lunghe code per la benzina, scaffali dei supermercati vuoti e inflazione galoppante. Il presidente Ranil Wickremesinghe ha aumentato le tasse e imposto severi tagli alla spesa per agevolare l’approvazione di un previsto piano di salvataggio del Fondo monetario internazionale, a seguito di un default del debito pubblico.
Lo Sri Lanka ridurrà entro il prossimo anno il numero del personale dell’esercito di un terzo, a 135mila e 100mila entro il 2030. L’obiettivo è creare una forza di difesa entro il 2030 solida e ben bilanciata. Il governo ha ridotto le spese dopo che lo scorso anno il paese è scivolato in una profonda crisi economica quando le sue riserve di valuta estera si sono prosciugate.
Le spese della Difesa hanno rappresentato lo scorso anno quasi il 10 per cento della spesa pubblica, mentre la dimensione delle Forze armate dello Sri Lanka ha raggiunto il picco tra il 2017 e il 2019 con 317mila dipendenti. La quota del settore della difesa nella spesa totale dello Sri Lanka ha raggiunto il picco nel 2021 al 2,3 per cento del suo prodotto interno lordo, ma è scesa al 2 per cento lo scorso anno. È passato più di un decennio dalla fine della guerra civile del paese, una guerra durata 25 anni con la sconfitta nel 2009 del movimento separatista delle Tigri Tamil.
Lo Sri Lanka ha avvertito questa settimana di avere entrate appena sufficienti per pagare i dipendenti pubblici e le pensioni. La crisi ha raggiunto il picco a luglio, quando i manifestanti irritati dalla crisi hanno preso d’assalto la residenza ufficiale dell’allora presidente Gotabaya Rajapaksa, che è fuggito dal paese e ha rassegnato dall’estero le dimissioni.