Sud Sudan. Unicef e Wfp, ‘Nell’Alto Nilo situazione al collasso’

di Giacomo Dolzani –

L’intensificarsi dei combattimenti nello stato dell’Alto Nilo tra le truppe governative sudsudanesi fedeli al presidente Salva Kiir e le milizie armate dell’opposizione del primo vicepresidente Riek Machiar rischiano di portare al collasso una situazione già di per sé drammatica. Ad affermarlo sono il Wfp, il programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite, e l’Unicef.
Le condizioni di oltre 60.000 bambini, già oggi malnutriti, rischiano di peggiorare ulteriormente a causa della quantità sempre minore di aiuti che le agenzie internazionali riescono a far giungere nei territori interessati dal conflitto; il corridoio principale per i trasporti è infatti il Nilo Bianco ma, a causa dei combattimenti in corso che impediscono alle navi di transitare in sicurezza, da oltre un mese non è possibile consegnare generi alimentari e materiale sanitario e, stando alle stime dalle Nazioni unite, le riserve a disposizione della popolazione si esauriranno entro la fine di maggio; l’Unicef, ha affermato Obia Achieng, rappresentante ad interim per il Sud Sudan, si è infatti visto obbligato a bloccare l’invio di tonnellate di aiuti per il timore che, a causa della guerra, non riescano a giungere a destinazione.
“I bambini sono i primi a soffrire durante le emergenze”, ha dichiarato Mary-Ellen McGroarty, rappresentante per il Sud Sudan del WFP, che continua: “stiamo assistendo ad un aggravarsi dello stato di malnutrizione in un’area dove la situazione è già al punto di rottura”.