Sudafrica. Ramaphosa, coinvolto in uno scandalo, è a rischio di impeachment

di Alberto Galvi

Nonostante sia stato coinvolto in uno scandalo, il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa non ha intenzione di dimettersi e combatterà sia politicamente che giudiziariamente contro il rischio di impeachment.
La leadership dell’ANC (African National Congress) si è incontrata a Johannesburg con i sostenitori di Ramaphosa, che si stanno mobilitando per la sua causa. Il ministro della Giustizia Ronald Lamola ha affermato di non avere dubbi sul fatto che Ramaphosa rimarrà in carica.
Ramaphosa è sotto tiro da giugno, da quando un ex capo dello spionaggio sudafricano, Arthur Fraser, ha presentato una denuncia alla polizia accusando il presidente di aver nascosto nel 2020 4 milioni di dollari in contanti nella sua fattoria di Phala Phala, nel nord-est del Sudafrica.
Ramaphosa ha ammesso di aver detenuto ingenti somme di denaro nella sua proprietà, ma ha spiegato che erano 580mila dollari, non 4 milioni di dollari. Il presidente ha affermato che i 580mila dollari provenivano dalla vendita di bufali.
I risultati delle indagini sono stati consegnati al Parlamento, che li esaminerà e deciderà se avviare o meno una procedura di impeachment contro il presidente. Lo scandalo ha gettato un’ombra su Ramaphosa, dopo che il predecessore, Jacob Zuma, era stato accusato di corruzione.
Inoltre l’ANC, al potere da 28 anni dalla fine dell’era dell’Apartheid, sta perdendo consensi. Il 16 dicembre Ramaphosa sarà contestato alla leadership dell’ANC dal suo ex ministro della Salute Zweli Mkhize, anch’egli tuttavia accusato di corruzione.
Ramaphosa ha preso il timone dell’economia del paese nel 2018 promettendo di sradicare la corruzione dalle istituzioni statali. L’ANC rimane profondamente divisa tra i sostenitori di Zuma e quelli che sono con l’attuale presidente.
Ramaphosa ha negato qualsiasi addebito. Il presidente non è stato ancora accusato di nulla, ma l’inchiesta della polizia è in corso.