Sudafrica. Ramaphosa è stato rieletto per un secondo mandato a leader dell’ANC

di Alberto Galvi

Il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa è stato rieletto per un secondo mandato quinquennale a leader del partito dell’ANC (African National Congress). I delegati della conferenza della leadership dell’ANC hanno votato per mantenere Ramaphosa a capo del partito con 2.476 voti per lui e 1.897 per il suo rivale, l’ex ministro della Sanità Zweli Mkhize.
I due candidati alla guida dell’ANC hanno dovuto respingere accuse di corruzione, accuse che hanno avuto come conseguenza la percezione diffusa che nel partito alberghi il malaffare. Ramaphosa è riuscito più che a triplicare il suo margine di vittoria con cui ha vinto nel 2017. Il presidente è sopravvissuto la scorsa settimana a un voto di impeachment. La vittoria di Ramaphosa gli apre la strada per candidarsi a un secondo mandato come presidente nel 2024.
Nonostante la vittoria di Ramaphosa l’ANC rimane profondamente diviso. L’ex presidente Jacob Zuma guida quasi la metà del partito, fazione che si oppone a Ramaphosa. Mkhize è emerso come capo di quella fazione. I delegati hanno scelto Paul Mashatile, tesoriere generale uscente del partito, come vice di Ramaphosa. Il ministro dei trasporti Fikile Mbalula è stato eletto segretario generale del partito, e i suoi vice saranno Nomvula Mokonyane e Maropene Ramokgopa. Il nuovo tesoriere generale del partito è Gwen Ramakgopa. Il partito ha inoltre rieletto Gwede Mantashe per un altro mandato come presidente nazionale.
La neoeletta leadership dell’ANC ha molte sfide da affrontare, come interruzioni di corrente costanti e prolungate, un tasso di disoccupazione del 35 per cento e segnalazioni di corruzione diffusa. Ramaphosa ha ammesso che il suo governo era in parte responsabile della crisi elettrica, e ha promesso un’adeguata fornitura di elettricità, progettando per i prossimi anni più energia rinnovabile. Inoltre ha promesso che il suo governo continuerà a combattere la corruzione, nonostante ne sia stato coinvolto.