Sudafrica. Tensioni e proteste contro i migranti, 136 arresti. Si teme escalation

Notizie Geopolitiche

Ancora tensioni e proteste xenofobiche in Sudafrica, dove la polizia è dovuta intervenire con cariche e gas lacrimogeni per contenere i disordini in alcuni centri urbani, in particolare a Tshwane e a Rosettenville.
La rabbia dei residenti è sfociata a seguito dei continui episodi di microcriminalità dovuti all’arrivo di migranti, in particolare nigeriani, per cui sono stati fatti blocchi stradali, danneggiati negozi e incendiati cassonetti e auto.
Il dirigente di polizia Khomotso Phelane ha reso noto che sono al momento 136 gli arresti, ma proteste di questo genere preoccupano in quanto in passato sono sfociate persino in linciaggi di migranti.
Il presidente Zuma e il ministro degli Affari interni Malusi Gigaba si sono rivolti ai manifestanti per chiedere di porre fine alle proteste e di essere calmi, mentre il ministro della Cultura e delle Arti Nathi Mthethw è intervenuto in difesa degli stranieri definendoli “i nostri fratelli e sorelle africani”.
Nelle precedenti ondate di violenza xenofobica nel 2015 a Durban e dintorni furono uccisi sei migranti. Nel 2008 i morti delle sommosse furono circa 60.