Sudan. Burhan scampa a un attentato con droni

di Alberto Galvi

Sudan. Il generale Abdel-Fattah Burhan, presidente del Sudan dal golpe dell’ottobre 2021, è sopravvissuto a un attacco di droni mentre si trovava per una cerimonia militare presso la base di Gibeit, situata a un centinaio di chilometri a sud ovest di Port Sudan. Cinque i morti.
Da oltre un anno il Sudan è dilaniato dalla guerra tra l’esercito governativo e il gruppo paramilitare delle RSF (Rapid Support Forces), con quest’ultime in fase offensiva con combattimenti anche nella capitale Khartoum, oggi quasi disabitata. Il governo è stato trasferito a Port Sudan.
Le RSF non hanno ancora rilasciato dichiarazioni in merito al tentato omicidio del generale Abdel-Fattah Burhan, dopo che il suo leader aveva dichiarato di voler partecipare ai colloqui di cessate-il-fuoco in Svizzera il mese prossimo, organizzati dagli Stati Uniti e dall’Arabia Saudita. Le RSF sono formate da combattenti Janjaweed, e sono state create su volere dell’ex presidente sudanese Omar al-Bashir, che ha governato il paese per tre decenni prima di essere rovesciato da una rivolta popolare nel 2019. L’attuale comandante delle RSF è il generale Mohamed Dagalo.
Secondo l’agenzia delle Nazioni Unite per le migrazioni, oltre 4,6 milioni di persone sono state sfollate a causa del conflitto. Di queste, oltre 3,6 milioni sono fuggite in aree più sicure all’interno del Sudan e oltre un milione hanno attraversato il confine dei paesi vicini.