Sudan. Del Re al ministro degli Esteri, ‘bene l’accordo di pace di Juba’

Farnesina

La vice ministra Emanuela Del Re ha avuto una conversazione telefonica con il ministro degli Esteri ad interim del Sudan, Omar Gamareldin Ismail, il quale ha ringraziato l’Italia per l’assistenza prestata nell’affrontare l’emergenza coronavirus attraverso numerose iniziative della nostra Cooperazione allo Sviluppo e per il recente invio di un volo umanitario contenente materiale di primo soccorso, in risposta alle inondazioni dello scorso settembre. Il ministro ha inoltre espresso gratitudine per il sostegno italiano al percorso di riforme economiche del Paese e, in particolare per il nostro contributo in occasione della Conferenza dei donatori di giugno scorso (Sudan Partnership Conference).
“In relazione ai recenti sviluppi politici in Sudan, l’Italia ha accolto con favore l’accordo di pace del 3 ottobre firmato a Juba tra Khartoum e i movimenti del Fronte Rivoluzionario del Sudan, un importante passo avanti per la transizione democratica sudanese”, ha affermato Del Re aggiungendo che “Siamo pronti a sostenere Khartoum nel garantire la piena attuazione dell’accordo di Juba, che è ora essenziale, auspicando l’adesione delle parti che ancora non l’hanno firmato.
Venendo alle relazioni culturali la vice ministra ha indicato interesse a introdurre nuovi corsi di lingua italiana nel sistema educativo sudanese e a migliorare ulteriormente il livello di cooperazione tra le università dei due Paesi. Inoltre l’Italia si impegna a sostenere le missioni archeologiche in Sudan e riconosce l’importanza di promuovere i siti culturali sudanesi inclusi nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.
In tema di migrazioni Del Re ha espresso apprezzamento per gli sforzi compiuti dal governo sudanese nell’ospitare centinaia di migliaia di migranti e nel facilitare le operazioni di rimpatrio, in particolare dei migranti bloccati in Libia. “Continueremo a fornire il supporto di cui avete bisogno, soprattutto attraverso organizzazioni delle Nazioni Unite che operano sul campo, come l’OIM e l’UNHCR”, ha concluso la vice ministra.