Sudan. Ribelli Splm estendono tregua per negoziare pace

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Una fazione armata attiva in Sudan ha deciso di estendere per sette mesi il cessate il fuoco unilaterale con l’esercito, un gesto volto a favorire i colloqui di pace con il governo di transizione di Khartoum.
Il Movimento di liberazione del popolo del Sudan-Nord guidato da Abdel Aziz al-Hilu (Splm-Nal-Hilu) si e formato negli Stati del Nilo Blu e del Kordofan settentrionale per combattere contro le autorità centrali, nell’ambito di quella che è stata soprannominata la Terza guerra civile sudanese, a partire dal 2011, per ottenere l’indipendenza. Il conflitto secondo le Nazioni Unite ha provocato mezzo milione di profughi.
Dopo la caduta di Omar al-Bashir nell’aprile 2019 e la formazione del Consiglio sovrano di transizione, sono stati avviati negoziati di pace per giungere a un accordo che ponga fine al conflitto in queste regioni. L’Splm-Nal-Hilu ha subito implementato una tregua, che è già stata prolungata di tre mesi, dal 31 marzo al 30 giugno. Quella attuale, ha detto al-Hilu, durerà fino alla fine di gennaio 2021 e dovrebbe servire a superare lo stallo con Khartoum.
Il governo ad interim ha infatti rifiutato la richiesta del movimento di discutere all’interno del forum di pace anche la possibilità di queste regioni di autodeterminarsi, istituendo uno stato proprio. Al momento resta sul tavolo la collaborazione in ambito politico, economico e umanitario. Lo Stato del Kordofan settentrionale coincide, in parte, con la regione dei Monti Nuba.