Svezia. Un opuscolo casa per casa prepara la gente alla guerra

Tensioni tra Occidente e Russia preoccupano le autorità localiSvezia, un opuscolo casa per casa prepara la gente alla guerra

AskaNews

Pronti a tutto, anche alla guerra. Non che le autorità svedesi abbiano deciso improvvisamente di impugnare le armi contro chicchessia. Ma in un contesto di crescente tensione tra la Russia e gli Occidentali, la Svezia ha deciso di tenersi pronta. E informata. Così, nei prossimi giorni, in ogni casa del Paese sarà recapitato un opuscolo che descrive in dettaglio le misure da adottare in caso di conflitto o disastro naturale. Dove sono i rifugi? Quali alimenti conservare? Di quali fonti d’informazione fidarsi? Pubblicato su richiesta del governo in 13 lingue, l’opuscolo – dal titolo “In caso di crisi o di guerra” – sarà inviato tra il 28 maggio e il 3 giugno a 4,8 milioni di abitazioni (su 10 milioni di svedesi) e risponderà a queste ed altre domande. In venti pagine illustrate, questo breve libretto delinea le minacce a cui è esposto il paese scandinavo: guerra, attentato, attacco informatico, incidenti gravi o calamità naturali. “Sebbene la Svezia sia più sicura di molti altri paesi (…), le minacce esistono ed è importante per tutti sapere quali sono queste minacce in modo che possiamo prepararci”, ha affermato Dan Eliasson, direttore generale dell’Agenzia svedese per la sicurezza civile MSB, durante la presentazione dell’opuscolo, questa mattina Stoccolma. “Un conflitto militare nelle vicinanze influenzerebbe le nostre importazioni di beni, incluso il cibo, anche nel caso in cui non si estendesse al nostro territorio”, ha dichiarato da parte sua Christina Andersson, responsabile del design della brochure, disponibile online. L’ultima pubblicazione di questo tipo avvenne per iniziativa delle autorità locali nel 1961, durante la Guerra Fredda. La Svezia, che non vive conflitti armati sul suo territorio da oltre due secoli, non fa parte della Nato, ma aderisce al Partenariato per la pace lanciato nel 1994 per sviluppare la cooperazione militare tra l’Alleanza Atlantica e paesi non membri. In caso di aperto conflitto con la Nato, le autorità temono un’aggressione da parte della Russia – che non è menzionata nel fascicolo – che avrebbe lo scopo di tagliare la rotta marittima all’Alleanza Atlantica verso i suoi membri baltici. I timori di un conflitto sono cresciuti da qualche anno, dopo l’incursione di un sottomarino non identificato nell’arcipelago di Stoccolma nell’autunno 2014 e diverse incursioni di aerei russi nei cieli svedesi. A inizio marzo di quest’anno, Stoccolma ha annunciato il ripristino del servizio militare già per quest’estate, sette anni dopo la sua abolizione, e ha ripreso i suoi sforzi sull’isola di Gotland, un avamposto esposto in caso di conflitto nel Baltico. Oggi, il re Carlo XVI Gustaf e il primo ministro Stefan Löfven hanno presieduto alla creazione di un nuovo reggimento a Gotland dalla seconda guerra mondiale, “un chiaro segnale” delle priorità strategiche di Stoccolma, secondo il ministro della Difesa Peter Hultqvist.