Svizzera. Il ribelle liberiano Kosiah è stato condannato a 20 anni per crimini di guerra

di Alberto Galvi

Il Tribunale penale federale svizzero di Bellinzona ha condannato a 20 anni di carcere il comandante ribelle liberiano Alieu Kosiah per crimini di guerra commessi durante la guerra civile degli anni ’90.
Alieu Kosiah è stato riconosciuto colpevole di 21 dei 25 capi di imputazione a lui ascritti, che sono avvenuti mentre combatteva con il gruppo ribelle ULMLD (United Liberation Movement of Liberia for Democracy) di Alhaji Kromah contro le truppe di Charles Taylor nella remota contea di Lofa.
La Liberia ha subito due guerre civili. La prima dal 1989 al 1997 e la seconda dal 1999 al 2003, dopo le quali Charles Taylor è diventato presidente. Le guerre civili sono state caratterizzate dall’utilizzo di bambini soldato, ed hanno ucciso circa 250mila persone e provocato più di un milione di sfollati.
Kosiah è stato arrestato nel 2014 in Svizzera, dove viveva dal 1999, per crimini di guerra commessi tra il 1993 e il 1995 nella contea di Lofa, nel Nord-Ovest della Liberia. Una legge svizzera del 2011 consente di perseguire i crimini gravi commessi ovunque, in base al principio della giurisdizione universale.
I documenti del tribunale penale federale svizzero hanno mostrato che i circa 6 anni e mezzo che Kosiah ha già scontato in custodia cautelare saranno conteggiati come periodo di pena già scontato e quindi da detrarre dalla sentenza appena emessa. La corte ha affermato in una dichiarazione che la pena di 20 anni era il massimo consentito dalla legge Svizzera. Kosiah è stato anche condannato a risarcire sette querelanti.
Il verdetto di condanna nei confronti di Kosiah è stato il primo emesso per crimini di guerra commessi durante il conflitto. Inoltre questo è stato anche il primo processo di questo genere disputato in un tribunale civile della Svizzera.
Kosiah, negando tutte le accuse, aveva dichiarato alla Corte che quando era stato reclutato per la prima volta nel conflitto era minorenne.