di Giuseppe Gagliano –
La recente visita del leader cinese Xi Jinping in Tagikistan, culminata con l’incontro con il presidente Emomali Rahmon, rappresenta un significativo evento geopolitico che sottolinea l’importanza strategica dell’Asia centrale per la Cina. Questa visita rafforza ulteriormente i legami bilaterali tra Pechino e Dushanbe, evidenziando l’impegno della Cina nell’espandere la sua influenza economica e politica nella regione. L’incontro tra Xi Jinping e Rahmon non è solo simbolico, ma riflette una cooperazione strategica più ampia che include investimenti infrastrutturali, sicurezza e commercio. La Cina, attraverso la sua Belt and Road Initiative (BRI), ha investito massicciamente in progetti infrastrutturali in Tagikistan, tra cui strade, ponti e ferrovie, consolidando la sua presenza economica nel paese. Questo rafforzamento dei legami economici è cruciale per il Tagikistan, che beneficia del flusso di capitali cinesi per lo sviluppo delle sue infrastrutture e per stimolare la crescita economica. Tuttavia questa crescente dipendenza economica dalla Cina potrebbe comportare rischi a lungo termine per Dushanbe, in quanto aumenta la leva economica di Pechino sulla politica interna ed estera del Tagikistan. Sul fronte della sicurezza, la cooperazione tra i due paesi si è intensificata negli ultimi anni, con esercitazioni militari congiunte e un crescente scambio di informazioni per contrastare il terrorismo e l’estremismo nella regione. La stabilità del Tagikistan è di vitale importanza per la Cina, soprattutto considerando la vicinanza del paese alla regione autonoma dello Xinjiang, dove Pechino è impegnata in una rigorosa campagna di sicurezza. Inoltre, il Tagikistan svolge un ruolo chiave nella strategia cinese per mantenere la stabilità lungo le sue frontiere occidentali. Dal punto di vista geopolitico, la visita di Xi Jinping può essere vista anche come una risposta alla crescente influenza di altre potenze nella regione, come la Russia e gli Stati Uniti. La Russia mantiene storicamente forti legami con il Tagikistan attraverso la Comunità degli Stati Indipendenti (CIS) e l’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva (CSTO), mentre gli Stati Uniti hanno cercato di rafforzare la loro presenza attraverso assistenza economica e programmi di sicurezza. La Cina, attraverso il rafforzamento dei suoi legami con il Tagikistan, cerca di bilanciare queste influenze e di affermarsi come attore dominante nella regione. In conclusione, la visita di Xi Jinping in Tagikistan e l’incontro con Emomali Rahmon segnano un ulteriore passo nell’espansione dell’influenza cinese in Asia centrale. Questa cooperazione strategica, basata su investimenti economici e collaborazione in materia di sicurezza, rafforza la posizione della Cina nella regione e contribuisce a ridefinire gli equilibri geopolitici in Asia centrale. Tuttavia, la crescente dipendenza del Tagikistan dalla Cina pone sfide future per Dushanbe, che dovrà bilanciare i benefici economici con i potenziali rischi geopolitici derivanti dalla sua relazione sempre più stretta con Pechino.