Taiwan. Ancora una portaerei cinese nello stretto. Sale la tensione

di Guido Keller

Nonostante le offensive diplomatiche statunitensi, tra cui la storica visita della speaker della Camera Nancy Pelosi, e il continuo invio di mezzi navali e armi, il governo cinese non allenta la presa sulla questione di Taiwan, ed è tornato a far transitare una portaerei, questa volta la Shandong, nello stretto.
Lo ha reso noto il ministero della Difesa di Taiwan attraverso un comunicato in cui si legge che “Un convoglio dell’Esercito popolare di Liberazione composto da tre navi, guidato dalla portaerei Shandong, ha attraversato lo stretto di Taiwan intorno a mezzogiorno di oggi, a ovest della linea mediana in direzione nord”. Il governo ha poi aggiunto che le navi sarebbero state una decina, ma anche che nelle manovre cinesi sono stati impiegati aerei da guerra e droni da ricognizione. Prontamente Taipei ha fatto decollare i propri aerei e sono state allertate le batterie missilistiche da difesa.
In passato la Cina aveva fatto transitare la portaerei Liaoning con il suo gruppo navale, e in risposta gli Usa avevano spedito navi da guerra, tra cui la portaerei Uss Ronald Regan, che avevano percorso la stessa tratta.
Esercitazioni con lanci di missili e sconfinamenti aerei nella zona di competenza economica sono pressoché mensili, segno di una crisi che sembra destinata prima o poi precipitare. D’altronde Pechino non ha mai nascosto l’intenzione di annettere Taiwan, manu militari se necessario, concetto questo ribadito da Xi Jinping al XX Congresso del Partito Comunista Cinese dell’ottobre scorso.
Il nodo della questione risiede nel fatto che Taiwan non ha il riconoscimento della comunità internazionale se non di pochissimi piccoli stati (tra cui il Vaticano), mentre la Repubblica di Cina (Taiwan) e la Repubblica Popolare Cinese si vedono a vicenda come secessioniste fin dalla fuga del Kuonmintang nel 1949.
Nel frattempo gli Usa stanno facendo affari d’oro armando Taiwan fino ai denti per svariati miliardi di dollari, tra cui centinaia di missili Stinger “al fine di affrontare minacce attuali e future”. Anche oggi il dipartimento di Stato ha assicurato “ulteriori aiuti” all’isola.