Taiwan. Esercitazioni Usa fanno infuriare Pechino

di Alberto Galvi

Quando all’inizio di questa settimana la Cina ha rintracciato la USS Benfold della 7a flotta statunitense nell’area, il ministero della Difesa cinese ha accusato gli Stati Uniti di aver interrotto la stabilità dello Stretto di Taiwan.
Gli Stati Uniti inviano regolarmente pattuglie navali attraverso lo Stretto di Taiwan, largo 180 km, per affermare il diritto internazionale sulla libertà di navigazione. Ai sensi della Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del mare, le acque territoriali sovrane di una nazione si estendono per 12 miglia nautiche dalla costa.
La Cina rivendica sia le acque dello Stretto al largo della sua costa che quelle al largo di Taiwan. La 7a flotta statunitense ha affermato che l’esercitazione dello scorso 19 luglio è stata condotta in conformità con il diritto internazionale.
In quelle che Washington definisce acque internazionali vengono schierate regolarmente navi da guerra e le forze aeree statunitensi nella regione. Il mese prossimo il presidente della Camera degli Stati Uniti Nancy Pelosi volerà verso Taiwan provocando la scontata irritazione di Pechino.
Washington rimane il principale alleato di Taiwan e fornitore di armi per la sua difesa, anche se rimane incerto il comportamento di Washington se Taiwan venisse attaccata dalla Cina.
Il nodo della questione risiede nel fatto che Taiwan non ha il riconoscimento della comunità internazionale se non da pochissimi piccoli stati (tra cui il Vaticano), mentre la Repubblica di Cina (Taiwan) e la Repubblica Popolare Cinese si vedono a vicenda come secessioniste.
Alcune delle piccole isole dell’arcipelago di Taiwan sono occupate dalla Cina, ma sono rivendicate anche da Vietnam e Taiwan. La Cina rivendica anche gran parte del Mar Cinese Meridionale, parti del quale sono rivendicate anche da Vietnam, Taiwan, Malesia, Brunei e Filippine.
Nel frattempo è in corso una vasta esercitazione militare regionale di sei settimane guidata dalla Marina degli Stati Uniti. Quest’anno l’esercitazione RIMPAC (Rim of the Pacific Exercise) coinvolge 14 paesi: Corea del Sud, Australia, Giappone, Stati Uniti, Canada, Perù, Regno Unito, India, Ecuador, Francia, Malaysia, Messico, Filippine, e Russia. Le esercitazioni si terranno nelle acque intorno alla California e alle Hawaii e si concluderanno il 4 agosto.
Per contrastare l’espansione dell’influenza economica e militare della Cina nella più ampia regione dell’Asia-Pacifico gli Stati Uniti hanno stretto un’alleanza di sicurezza libera con India, Giappone e Australia, chiamata Quad. Per rafforzare i legami commerciali nella regione 13 nazioni hanno firmato l’IPEF (Indo-Pacific Economic Framework), una mossa fortemente osteggiata da Pechino. I 13 paesi sono: Stati Uniti, Indonesia, Giappone, Corea del Sud, Australia, Brunei, India, Malesia, Nuova Zelanda, Filippine, Singapore, Tailandia e Vietnam.
Washington e Pechino sono in contrasto su diversi fronti: Taiwan, Mar Cinese Meridionale, commercio internazionale, diritti umani, Tibet e Xinjiang.