Taiwan guarda agli Usa e si addestra alla difesa dell’isola

di Elvio Rotondo –

Taiwan si trova a circa 180 km dalla Cina, tra il Mar Cinese Orientale e il Mar Cinese Meridionale, separata dalla costa cinese da un braccio di mare denominato Stretto di Formosa. L’isola, conosciuta anche con il nome di Formosa dato dai portoghesi attorno alla metà del XVI secolo, conta circa 23 milioni di abitanti, di cui 2,7 milioni risiedono nella capitale, Taipei. Cina e Taiwan sono separate dal 1949 dopo che i nazionalisti di Chiang Kai-shek abbandonarono la terraferma in seguito alla guerra civile. Taiwan era sfuggita alla conquista di tutto il territorio cinese con la “lunga marcia” guidata da Mao Zedong in quanto era stato impossibile occuparla.
Dalla vittoria elettorale del presidente Tsai Ing-wen nel 2016 le relazioni tra Taiwan e Cina sono peggiorate a causa di una retorica sempre più conflittuale e da un notevole calo delle interazioni diplomatiche ufficiali. Nel giugno 2016, la Cina aveva sospeso i contatti con la controparte taiwanese perché il nuovo leader dell’isola e del Partito Democratico Progressista (DPP) rifiutava di riconoscere la politica della “One China”.
La Cina negli ultimi anni ha promosso il concetto di unificazione pacifica rispetto all’invasione ma non rinuncia ad abbandonare la minaccia militare. Una posizione ribadita da Pechino nel 2005 con una legge che impone l’intervento armato qualora l’isola prenda iniziative concrete verso l’indipendenza. Pechino insiste che le due parti debbano unirsi, ma i sondaggi mostrano che la maggior parte dei taiwanesi sono contrari.
Le divergenze sullo stato di Taiwan alimentano le tensioni tra l’isola e il continente e continuano a rappresentare una tra le maggiori minacce alla sicurezza in Asia orientale. Secondo il ministero della Difesa taiwanese, nell’ultimo anno, l’aeronautica cinese avrebbe effettuato circa 16 esercitazioni nelle vicinanze di Taiwan e la minaccia militare cinese sarebbe cresciuta di giorno in giorno.
Taiwan ha anche espresso preoccupazioni per la ricognizione da parte della Cina delle sue basi militari e ha rifiutato di concedere alla Cina l’uso della rotta di volo civile M503, nel gennaio 2018, descrivendo l’espansione unilaterale della Cina della rotta come misura destabilizzante. (Secondo quanto riportato dal Taiwan News la Cina aveva annunciato unilateralmente l’uso delle controverse rotte di volo rifiutandosi di negoziare con le autorità di Taiwan).
Dopo le esercitazioni militari a fuoco dello scorso aprile, nello Stretto di Taiwan da parte cinese, Taiwan aveva annunciato un’esercitazione militare, di cinque giorni dal 4 giugno, per testare le proprie capacità di difesa.
Secondo il Ministero della Difesa Nazionale (MND), le esercitazioni sono state tenute con personale militare diviso in due gruppi, rosso e blu, per simulare situazioni di battaglia. Le esercitazioni hanno avuto quattro punti focali: operazioni congiunte di combattimento aria-mare, operazioni anti-atterraggio nel nord, operazioni anti-atterraggio nel sud e operazioni congiunte di combattimento contro truppe aviotrasportate nelle aree centrali. Il programma congiunto di combattimento aria-mare è stato progettato per simulare un’invasione delle forze militari comuniste cinesi da diversi punti di attacco attraverso lo Stretto di Taiwan, con posizioni di addestramento nelle acque al largo di Kaohsiung, Pingtung e Taitung.
Il 30 aprile il ministro della Difesa nazionale di Taiwan, Yen Teh-fa, aveva riferito ai media locali che si aspettava un aumento, da parte della Cina, dell’addestramento a lunga distanza per rafforzare la capacità delle sue forze armate contro Taiwan.
Gli Stati Uniti hanno aumentato il supporto militare a Taiwan, compresa l’approvazione, in aprile scorso, delle licenze per lo sviluppo congiunto dei sottomarini. Inoltre, a marzo, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato il Taiwan Travel Act, consentendo visite diplomatiche di alto livello tra Taiwan e gli Stati Uniti.
Il 24 maggio scorso la Senate Committee on Armed Services degli Stati Uniti ha approvato la National Defense Authorization Act (NDAA) per l’anno fiscale 2019, che include diversi provvedimenti volti a rafforzare le capacità militari di Taiwan.
La sezione 1243 della legge ribadisce la posizione decennale di Washington secondo cui il Taiwan Relations Act e le “six assurances” sono capisaldi delle relazioni USA-Taiwan.
In linea con questi capisaldi, gli Stati Uniti dovrebbero “rafforzare la cooperazione in materia di difesa e sicurezza con Taiwan per sostenere lo sviluppo delle forze di difesa necessarie affinché Taiwan mantenga una capacità di autodifesa sufficiente”, si legge nel disegno di legge.
Alcuni dettagli sono stati rivelati il 6 giugno scorso, le truppe statunitensi dovrebbero partecipare alle esercitazioni militari di Taiwan e viceversa, come parte degli sforzi dei legislatori statunitensi per sostenere Taiwan in quella che vedono come una crescente minaccia militare da parte della Cina.
Il NYT riporta che il 12 giugno prossimo, in un quartiere borghese e verdeggiante di Taipei, le relazioni tra il paese e gli Stati Uniti vedranno un importante miglioramento.
L’American Institute a Taiwan, ambasciata degli Stati Uniti di fatto ma non nel nome, sarà inaugurato formalmente. Un complesso di uffici da 250 milioni di dollari.
La nuova struttura, che si estende su 16 acri, darà molta più visibilità alla sottostimata presenza diplomatica americana a Taipei, che è attualmente suddivisa in diversi uffici nella capitale.
L’istituto, che è comunemente noto con il suo acronimo inglese, AIT, sta subendo un lifting in un momento in cui la relazione tra Washington e Taipei – a lungo mantenuta di basso profilo per evitare di far arrabbiare Pechino – è stata elevata a livelli mai visti da decenni.
Washington è il principale fornitore di equipaggiamenti militari stranieri all’isola-Stato, che starebbe premendo su Washington per la fornitura di equipaggiamenti più avanzati. Il presidente taiwanese Tsai Ing-wen ha promesso di aumentare le spese militari per difendere la sovranità dell’isola di fronte alla crescente determinazione della Cina sulla regione.
Taiwan con un totale di 1.932.500 militari, di cui 257,500 soldati in servizio attivo e 1.675.000 nella riserva, 843 aeromobili, 87 navi militari e 2005 carri armati e con un budget per la difesa di 10,72 miliardi di dollari, figura al 24mo posto tra le potenze militari mondiali.