Tanzania. La morte di Magufuli lascia luci ed ombre sul controverso presidente

di Alberto Galvi

Il presidente tanzaniano John Pombe Magufuli del partito CCM (Chama Cha Mapinduzi) è morto per un attacco di cuore a soli cinque mesi dall’inizio del suo secondo mandato. La sua morte pone fine a settimane di speculazioni su dove si trovava e sulla sua salute, quando era scomparso dalla vita pubblica il 27 febbraio scorso molti pensavano che si trovasse in Kenya per farsi curare dal Covid-19.
I politici dell’opposizione hanno detto che la scorsa settimana aveva contratto il Covid-19, ma questo non è stato confermato. L’amministrazione Magufuli ha creato un divario di comunicazione tra il governo e il popolo che ha portato a una maggiore sfiducia nell’opinione pubblica. La morte del presidente è stata attribuita a una malattia cardiaca di lunga data, ma molti sospetteranno ancora che sia morto a causa del Covid-19.
Magufuli è stato accusato da gruppi per i diritti umani di soffocare la democrazia e di reprimere i media con nuove leggi sui crimini informatici che limitano la libertà di espressione che sono state messe in atto mentre le stazioni radio e i giornali sono stati chiusi. Di conseguenza i giornalisti del Paese hanno troppa paura di approfondire la storia della sua morte, anche perché più volte il politico si era espresso con scetticismo in relazione al coronavirus affermando che epr curare la malattia sarebbero bastate preghiere e tisane. Finora la polizia in Tanzania ha arrestato 4 persone con l’accusa di aver diffuso voci sui social che il presidente era malato.
Magufuli era stato rieletto nell’ottobre 2020. La schiacciante vittoria è stata in linea con il suo primo mandato, caratterizzato da una forte repressione delle libertà fondamentali e da un aumento degli attacchi contro l’opposizione.
Nel 2019 il defunto presidente della Tanzania ha graziato più di 5mila prigionieri in occasione del 58mo anniversario dell’indipendenza del Tanganica. La maggior parte dei prigionieri scontava pene detentive per reati minori come l’uso di un linguaggio offensivo contro gli altri, il furto di polli e il mancato pagamento delle multe.
Magufuli ha affrontato critiche per la sua gestione del Covid-19, con il suo governo che si rifiutava di acquistare i vaccini. Il defunto presidente tanzaniano era scettico sul coronavirus in Africa e ha chiesto preghiere e terapia a vapore a base di erbe per contrastare il virus. Il governo tanzaniano non ha pubblicato i dettagli dei suoi casi di coronavirus dallo scorso maggio.
Tuttavia la sua morte apre a un nuovo capitolo per un Paese che non ha mai cambiato governo al di fuori delle elezioni. Secondo la costituzione tanzaniana, il vicepresidente assume il resto del mandato, il che significa che Samia Suluhu diventerà la prima donna presidente della Tanzania e la prima donna capo di Stato dell’EAC (East African Community).
Magufuli fu eletto in Parlamento nel 1995 per la prima volta, poi ha prestato servizio nel governo della Tanzania come vice-ministro del Lavoro dal 1995 al 2000, ed è stato più volte ministro dall’inizio degli anni 2000 fino al 2015.
Durante questi due decenni il nome del presidente non è mai stato associato a nessun grave episodio di corruzione. Questo nonostante i progetti infrastrutturali, che spesso richiedono ingenti investimenti distribuiti nel tempo, siano generalmente associati alla corruzione. La sua risoluta azione a favore degli alloggi per i più poveri gli aveva già valso il soprannome di Bulldozer in riferimento ai programmi di costruzione da lui attuati. Inoltre la Tanzania è stata afflitta da importanti scandali di corruzione tra il 2005 e il 2015, ma lui promise di combatterla e di disciplinare la pubblica amministrazione e creare occupazione per i giovani.
Dopo essere entrato in carica nel 2015 a seguito della sconfitta di Edward Lowassa in una delle elezioni più difficili del Paese, ha imposto misure per ridurre i costi della pubblica amministrazione. Inoltre ha ridotto i suoi viaggi all’estero e ha deviato fondi destinati a cene o celebrazioni pubbliche per sostenere i bisognosi e gli ammalati.
Magufuli ha anche tagliato il proprio stipendio e ha dimezzato il gabinetto a 15 ministri rispetto ai 30 di Kikwete, ha realizzato vari progetti infrastrutturali come la costruzione del porto di Bagamoyo, la Standard Gauge Railway, l’oleodotto pianificato dall’Uganda e l’iniezione di capitale nella Air Tanzania.
Ha tuttavia preso decisioni controverse, inclusa la modifica delle leggi minerarie per consentire al governo di terminare i contratti e di chiedere milioni di tasse arretrate alle compagnie minerarie straniere. È stato anche accusato di costringere le ragazze ad andare a scuola in gravidanza e a non rimanere a casa anche dopo il parto, ma anche l’espansione dell’istruzione gratuita, dell’elettrificazione rurale e degli investimenti infrastrutturali.
Si è anche distinto per la controversa caccia agli omosessuali.
La sua morte lascia la Tanzania in una situazione politica incerta, avendo dominato la scena politica dalla sua elezione: tutti gli occhi dei tanzaniani saranno puntati sulla politica interna del CCM per vedere quali accordi sono stati raggiunti nel partito al governo per quanto riguarda gli equilibri di potere dopo la transizione.
La Tanzania inizia così un periodo di lutto di due settimane con le bandiere che sventolano a mezz’asta, mentre Samia Suluhu Hassan presterà giuramento come presidente della Tanzania fino al 2025.