Tensioni tra Usa e Cina nel Mar Cinese Meridionale per le Spratly

di Francesco Cirillo

Momenti di tensione nella zona cinese del Mar Cinese meridionale. Il 17 gennaio scorso una nave della marina statunitense, la Uss Hopper, era entrata nelle acque territoriali cinesi arrivando pericolosamente vicina all’isola cinese di Huangyan. La marina cinese, dopo aver identificato il cacciatorpediniere Usa, ha intimato alla nave di lasciare le acque territoriali. Secondo fonti militari di Pechino la violazione delle acque territoriali è nel quadro complessivo della nuova National Security Strategy voluta da Donald Trump, per cui la nuova amministrazione cataloga Cina e Russia come potenze revisioniste che minacciano la leadership statunitense. Alcuni ufficiali statunitensi, al contrario della Cina, definiscono illegale la militarizzazione cinese delle Isole del Mar Meridionale.
Tutt’oggi esiste un contenzioso sulla sovranità delle isole Spratly tra Cina, Taiwan, Vietnam, Filippine e Malesia; ma Pechino ha deciso di anticipare tutti attraverso la costruzione di isole artificiali da usare come basi militari aeronavali per la sorveglianza della zona. Inoltre ha adottato un codice di condotta con l’Asean per demilitarizzare in futuro l’area e per creare una zona di cooperazione economica.
La provocazione statunitense, secondo i cinesi, rischia di compromettere la collaborazione tra Cina e Filippine che mira alla creazione di una zona congiunta di cooperazione marittima nell’aerea. Nel 2018 avverrà infatti tra Cina e i paesi Asean un’esercitazione marittima congiunta nell’aerea.
Secondo i commentatori del People’s Daily (testata in lingua inglese legata al Partito Comunista Cinese) l’azione Usa mira ad alimentare tensione nel Mar Meridionale Cinese ed ad ostacolare gli obiettivi di Pechino per stabilizzare la sicurezza dell’area integrando i paesi della regione.

Esperto del People’s Daily: la Cina sta sviluppando nuovi aerei per la guerra cibernetica.
In recenti esercitazioni militari condotte dalla Cina nel Mar Cinese Meridionale è stato fatto volare un nuovo aereo sviluppato dalle forze armate cinesi per contrastare possibili attacchi cibernetici nell’aerea. Ciò potrà supportare e aumentare la potenza aeronavale cinese: il bombardiere strategico H-6G, in servizio da dieci anni, è stato aggiornato con con due nuove tecnologie per contrastare attacchi informatici ed elettrici( Ecm). Le prime manovre sono avvenute nel dicembre del 2017 dimostrando la capacità elastica di Pechino nel supportare i bombardieri con tecnologie anti-cyber per una futura electronic warfare.
Un esperto militare cinese, rimasto anonimo, ha spiegato al Global Times che l’aggiornamento dell’H-6G ha potuto aumentare l’autonomia di volo e il suo raggio d’azione potendo arrivare fino al confine delle acque territoriali di Taiwan, e che i nuovi aggiornamenti degli Ecm posso dare ai bombardieri la possibilità di danneggiare o distruggere i sistemi radar nemici.
Oltre all’H-6G l’aviazione dell’Esercito di liberazione popolare ha installato gli Ecm anche su altri jet militari e bombardieri come il JH-7. L’esperto militare Song Zhongping, parlando al Global Times, ha dichiarato che l’uso degli Ecm sui caccia possono rendere i jet più efficienti ed efficaci in azioni di electronic-cyber warfare.