Terrorismo. Alfano, ’67 espulsi, 43 latitanti catturati, 6.636 web oscurati’

di Guido Keller –

alfano angelinoROMA – Il ministro dell’Interno Angelino Alfano è intervenuto in conferenza stampa al Viminale per fare un bilancio delle attività del suo dicastero, riferendo dell’attività di contrasto al crimine organizzato ma anche di lotta al terrorismo internazionale di matrice jihadista.
Alfano ha spiegato che la prevenzione del terrorismo in Italia sta funzionando ed è dovuta soprattutto al lavoro di indagine e di intelligence, per cui sono stati oscurati nel 2015 ben 6.636 contenuti web connessi ideologicamente con il radicalismo islamico, in cui vi erano incitazioni alla jihad e corsi di autoaddestramento.  La cosa è stata resa possibile dal decreto sulla sicurezza trasformato in legge dal Parlamento, “cosa fatta in tempi brevi”, ha sottolineato il ministro.
Ha poi aggiunto che sono 67 le espulsioni esercitate nel corso dell’anno di individui legati al fondamentalismo islamico, di cui l’ultimo ieri a Bologna: si tratta di un marocchino in attesa di permesso di soggiorno, quindi regolare, di 30 anni, il quale aveva inneggiato alla jihad ed aveva applaudito alle stragi avvenute ad opera dell’Isis in Tunisia. Già in novembre erano stati espulsi altri quattro marocchini residenti a Bologna, “per – come aveva precisato la Procura – addestramento ad attività con finalità di terrorismo anche internazionale”.
Il ministro ha anche spiegato che “sono stati 90 nel 2015 e ben prima dei fatti di Charly Hebdo i foreign fighter monitorati che hanno avuto a che fare con l’Italia, di cui 18 deceduti” in Siria e in Iraq. Ha anche sottolineato che sono stati catturati 43 latitanti, di cui uno “molto pericoloso”.