Thailandia. Alle elezioni provinciali PAO vincono i candidati del premier Prayuth

di Alberto Galvi

I thailandesi hanno votato a livello nazionale per le elezioni provinciali PAO (Provincial Administration Organisations) che segnano per la prima volta dal 2012, dopo aver rimandato le elezioni locali in seguito ad un colpo di Stato nel 2014 che ha portato a cinque anni di governo militare, il primo test di democrazia dalle elezioni generali dello scorso anno che hanno suscitato accuse di manipolazione e hanno contribuito a generare mesi di proteste giovanili.
Le elezioni nazionali dell’anno scorso per il parlamento hanno riportato nominalmente la Thailandia al governo civile. Eppure molti thailandesi credono che le elezioni siano state truccate. A seguito dei risultati inconcludenti delle elezioni, il leader del golpe il generale in pensione Prayuth Chan-ocha ha vinto un voto parlamentare per la carica di primo ministro grazie alle nuove regole che la sua giunta ha scritto nella costituzione e nelle schede di un Senato nominato dalla stessa.
In Thailandia i membri della Camera dei rappresentanti e del Senato eleggono una persona alla carica di primo ministro che dovrà poi essere ufficialmente nominata dal Re come stabilito nel provvedimento transitorio della costituzione del 2017. La carica di presidente del Consiglio può essere ricoperta per un totale di 8 anni.
Il Senato è composto da 250 seggi i cui membri sono nominati dall’esercito reale thailandese per un mandato di 5 anni. La Camera dei rappresentanti è composta da 500 seggi di cui 375 membri sono eletti direttamente nei collegi elettorali uninominali con votazione a maggioranza semplice e 150 membri eletti in un unico collegio elettorale nazionale con voto di rappresentanza proporzionale da lista di partito. I membri sono eletti per un mandato di 4 anni.
Tutti i tipi di elezioni locali erano stati sospesi dal NCPO (National Council for Peace and Order) per la pace e l’ordine dei golpisti dopo che i militari hanno estromesso il governo guidato da Pheu Thai il 22 maggio 2014. Nei giorni scorsi le elezioni si sono svolte in 76 province, con in palio le cariche di presidenti e membri del PAO. Le amministrazioni provinciali sono responsabili della fornitura dei servizi locali e dei piani di sviluppo e gestiscono i propri budget.
Quest’anno ci sono già state alcune elezioni per i capi villaggio locali, mentre altri tipi di elezioni del governo locale si svolgeranno in seguito come quelle delle organizzazioni di amministrazione tambon, dei comuni e delle aree di amministrazione speciale come l’amministrazione metropolitana di Bangkok e la città di Pattaya.
Le elezioni nelle 76 province thailandesi fuori dalla capitale Bangkok sono le prime da quando il primo ministro Prayuth Chan-ocha, che ha mantenuto il potere dopo il voto dello scorso anno, ha rovesciato un governo eletto con un colpo di Stato militare. Il premier Prayuth respinge le accuse secondo cui ha progettato queste elezioni per mantenere il potere.
Tra i partiti che hanno proposto candidati c’è stato il PM (Progressive Movement), che ha le sue radici nell’ormai vietato FFP (Future Forward Party) di Thanathorn Juangroongruangkit.
Thanathorn era emerso come lo sfidante più accanito di Prayuth. Quando lui e il suo partito furono banditi dalla politica, ciò provocò proteste che chiedevano la rimozione di Prayuth con una nuova costituzione e le riforme alla potente monarchia ereditaria.
Prayuth Chan-ocha è stato nominato primo ministro ad interim nell’agosto 2014, tre mesi dopo aver inscenato il colpo di Stato che ha rimosso il governo precedentemente eletto del primo ministro Yinglak Chinnawat. Il 5 giugno 2019 il candidato indipendente Prayuth è stato nominato come primo ministro dal parlamento con 498 voti a favore contro i 244 contrari per Thanathorn Juangroongruangkit del partito FFP.
Sebbene il partito che sostiene il premier in parlamento il PPRP (Palang Pracharath Party) non ha presentato formalmente candidati alle elezioni provinciali, i candidati nelle diverse sfide elettorali in tutto il Paese hanno dimostrato la loro fedeltà di campo. Le elezioni sono state anche un banco di prova per il partito Pheu Thai legato all’ex premier populista Thaksin Shinawatra.
Il principale partito d’opposizione il Pheu Thai Party ha vinto in 9 province su 25 contestate. In codesta tornata elettorale il PM non è riuscito a vincere in nessuna delle 42 province in cui si era candidato anche se speravano nel consenso derivato dalle proteste guidate dai giovani che hanno richiesto la rimozione di Prayuth e delle riforme alla monarchia del re Maha Vajiralongkorn. Thanathorn Juangroongruangkit del PM è stato bandito insieme al suo partito FFP dopo essere emerso come lo sfidante più accanito di Prayuth. I candidati sostenuti dal partito PPRP hanno invece vinto in più di 20 province. In almeno 34 province, gli elettori hanno rieletto in carica gli ex presidenti del PAO.