Thailandia. Elezioni generali: l’opposizione progressista ha sconfitto i conservatori alleati con i militari

di Alberto Galvi

I dati della Commissione elettorale thailandese hanno mostrato che l’opposizione progressista ha inflitto una pesante sconfitta ai partiti conservatori, alleati con i militari per quasi un decennio. Finora il MFP (Progressive Move Forward Party) ha ottenuto 13,5 milioni di voti, ponendosi davanti al gruppo di opposizione rivale Pheu Thai che ha acquisito 10,3 milioni, all’United Thai Nation del primo ministro Prayut Chan-O- Cha, che ha preso 4,5 milioni di referenze. Le elezioni mettono Move Forward e Pheu Thai della famiglia miliardaria Shinawatra contro i partiti al potere sostenuti dai conservatori e dai generali con influenza sulle istituzioni chiave, le quali sono state coinvolte in due decenni di sconvolgimenti nella seconda economia più grande del sud-est asiatico.
Nelle elezioni dello scorso 14 maggio erano in palio 500 seggi alla Camera bassa, di cui 400 deputati eletti in modo diretto. Il resto viene assegnato secondo un sistema di rappresentanza proporzionale. Il leader di Pheu Thai, Paetongtarn Shinawatra, si è congratulato con MFP per il successo elettorale, affermando che il partito con il maggior numero di voti guiderà il prossimo governo.
L’elezione di un primo ministro e la formazione di un governo richiedono il sostegno della maggioranza delle Camere bassa e alta, ed ora si avvieranno le contrattazioni per formare la maggioranza. I partiti devono avere almeno 25 seggi per nominare un candidato al premierato, che ha bisogno di 376 voti tra le due Camere per essere insediato.
Il Senato è stato nominato dal governo militare e dovrebbe votare a favore di partiti o blocchi alleati con i militari. Pertanto non può essere escluso il ritorno di Prayuth come primo ministro, nonostante la pessima posizione del suo partito.