Trump riceve May, ‘la Brexit sarà una cosa fantastica’

di Enrico Oliari

Il presidente Usa Donald Trump ha ricevuto alla Casa Bianca la premier britannica Theresa May, in quella che è stata la prima visita di un leader di un paese straniero.
La Gran Bretagna che May ha portato a Trump è quella della Brexit, cioè un terreno pronto per nuovi accordi politici e commerciali con l’amico di sempre, Washington. Ed è stata proprio l’elezione di Trump a dare in qualche modo speranza a Londra, dal momento che Obama aveva fatto intendere alla vigilia del referendum britannico che l’interesse degli Usa sarebbe stato in primis per l’Ue, e che “con la Brexit ritornerete in fondo alla fila”.
Per Trump invece con la Gran Bretagna ci sarà “Una relazione speciale”, con “giorni grandiosi davanti a noi per i nostri Paesi e per i nostri popoli”, anche perché “Le relazioni fra Usa e Gran Bretagna non sono mai state così forti”. D’altronde “una Gran Bretagna libera e indipendente è una benedizione per il mondo”, ed il tempo dimostrerà che “la Brexit sarà una cosa fantastica per la Gran Bretagna”. May ha rafforzato affermando che “Dobbiamo ridare prosperità ai nostri popoli”.
In tema di Nato hanno riaffermato il reciproco impegno, e sulla crisi ucraina May ha ribadito che “la premessa per togliere le sanzioni alla Russia è la piena attuazione degli accordi di Minsk 2”. Tra l’altro per domani è in programma una telefonata di Trump al leader russo Vladimir Putin e alla cancelliera tedesca Angela Merkel, entrambi paesi partecipanti con gli Usa e la Francia al “Quartetto di Normandia”.
Il presidente Usa ha tenuto a mostrare a May il busto di Churchill riposizionato nello Studio Ovale, che Obama aveva fatto rimuovere: “È un grande onore averlo qui”, ha detto Trump.
I due hanno concordato per gli accordi commerciali nuovi incontri e comunque la loro implementazione dopo l’uscita definitiva di Londra dall’Ue, ma Trump ha anche affermato che gli Stati Uniti non saranno “blindati” con il protezionismo, bensì “potranno e sapranno scegliere”.
Sul tema della tortura, per cui May aveva minacciato la rottura della collaborazione fra le intelligence, Trump ha ribadito di credere nell’efficacia del “waterboarding” (indurre la sensazione dell’affogamento sui prigionieri per farli parlare), ma che si rifarà a quanto diranno i suoi capi militari ed ha precisato che il suo segretario alla Difesa, James Mattis, è contrario a tale pratica.