Tunisia. Cambiano gli equilibri politici e Chahed rimpasta il governo

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Rimpasto di governo in Tunisia, dove il premier Youssef Chahed ha sostituito ben 13 ministri e 5 segretari di Stato. Non si tratta del primo cambio dal suo mandato, iniziato nel 2016, e lo scopo è quello di tentare di far ripartire l’economia in un paese apertamente in crisi e dalla corruzione dilagante, nonché di preparare le elezioni presidenziali e politiche del 2019. Oltre alla necessità di garantire la migliore azione del governo, Chahed ha dovuto ridisegnare l’esecutivo dopo la crisi interna a Nidaa Tounes e dopo la fine dell’alleanza di questo con il partito islamico Ennahda; nel partito della Coalizione nazionale sono confluiti molti importanti fuoriusciti di Nidaa Tounes, ed anche esponenti di Machrou Tounes sono stati inseriti nel nuovo governo, il quale dovrebbe superare facilmente il voto parlamentare.
Il Premio Nobel 2015 per la Pace, Fadhel Mahfoudh (Machrou Tounes), è stato assegnato ai Rapporti con le Istanze costituzionali, Abderraouf Cherif è andato alla Salute e Renè Trabelsi, di religione ebraica, è divenuto ministro del Turismo al posto di Selma Elloumi, che è stata assegnata quale segretaria alla presidenza della Repubblica.