Tunisia. Documenti accusano il presidente Saied di tentare un “golpe morbido”

Il tutto in un momento di grave crisi per il paese. Ma ogni ipotesi resta aperta, anche quella della montatura per mettere il presidente da parte.

di Mohamed Ben Abdallah –

E’ bufera in Tunisia, dove un documento top secret trapelato dagli uffici della presidenza accuserebbero il presidente Kais Saied di aver pensato a un “golpe morbido”, con tanto di arresto del premier Hichem Mechichi e del presidente del parlamento e leader del partito Ennahda Rached Ghannouchi.
Ma andiamo con ordine. Il presidente della Repubblica da mesi si rifiuta di riconoscere il rimpasto di governo approvato dal Parlamento, ovvero di procedere con il giuramento di 11 nuovi ministri. Ai sensi della della Costituzione tunisina, fino a quando i ministri non presteranno giuramento non potranno svolgere i compiti previsti dal loro ruolo, tuttavia il governo non ha potuto appellarsi alla Corte costituzionale in quanto ancora non nominata ed i suoi membri avallati dal presidente stesso.
Fatto sta che dal documento risulterebbe che i massimi consiglieri di Saied gli avrebbero raccomandato di prendere il controllo in modo diretto del paese, alle prese con la crisi pandemica, quella economica ed un forte indebitamento con gli attori internazionali.
Dal documento, di cui è venuto in possesso Middel East Eye, indirizzato al capo dello staff presidenziale Nadia Akacha risulterebbe un piano che sarebbe consistito nel convocare al palazzo di Cartagine il premier Hichem Mechichi e il presidente del parlamento Rached Ghannouchi e quindi di procedere nei loro confronti con l’arresto. A seguito sarebbero scattate le manette ai polsi di esponenti politici e di imprenditori, ed il presidente si sarebbe appellato ad un articolo della Costituzione sull’emergenza ed il pericolo per lo Stato al fine di prenderne il controllo.
Una “dittatura costituzionale” quindi, ma i condizionali sono d’obbligo, poiché rimangono aperti molti interrogativi. Se la cosa, com’è stata presentata dalla stampa tunisina, avesse un fondamento di verità si tratterebbe di un fatto gravissimo, per cui si potrebbe arrivare alla deposizione del presidente attraverso il parlamento. E qui, senza entrare nella dietrologia, vi è il sospetto neppure tanto remoto che potrebbe trattarsi di una montatura ben orchestrata proprio per arrivare a mettere da parte Kais Saied.
In entrambi i casi, sia che si tratti di un tentativo di “golpe morbido”, sia di una montatura per togliere dalla scena politica il presidente, si tratta di un fatto gravissimo che apre a una bagarre politica destabilizzante, che certo non aiuta la Tunisia in un momento così delicato.