Tunisia. Lo tsunami Saied sorprende tutti e arriva primo. Al ballottaggio con Karoui

di Enrico Oliari

Senza dinari per la campagna elettorale, solo volontari. Senza auto di proprietà, appartamento proletario affitto, sempre la stessa giacca e la stessa cravatta, moglie precaria. Pure senza partito, senza tv o giornali dalla sua. Eppure lo tsunami Kais Saied, professore di Diritto costituzionale, ha sbaragliato gli altri 23 concorrenti al primo turno delle presidenziali della Tunisia, le prime elezioni realmente democratiche con tanto di confronti tv all’americana.
Il candidato indipendente ha staccato di ben 4 punti (19,5%) il favorito dai sondaggi Nabil Karoui, in carcere per una serie di reati legati alla corruzione, al finanziamento illecito e al riciclaggio, sostituito in campagna elettorale dalla moglie-pasionaria Salwa Smaoui. Karoui, ricchissimo, aveva dalla sua il voto laico, ma anche la potente Nessma Tv di cui è proprietario tranne che per il 25% di cui è proprietaria Mediaset.
Il “Berlusconi tunisino” Karoui, che andrà al ballottaggio, ha conquistato il voto della Tunisia media e laica investendo soldi ed energia sull’immagine dell’uomo che si è fatto da solo, un imprenditore del popolo che è tra la gente, ed ora è da vedere se le autorità lo lasceranno uscire da galera per proseguire la campagna elettorale. Poco prima di morire lo scorso 25 luglio il presidente Beji Caid Essebsi si era rifiutato di firmare la legge del parlamento che avrebbe impedito agli indagati di correre alle elezioni, ma è pacifico che in caso di vittoria Karoui avrà da togliersi qualche sassolino dalle scarpe e farla pagare a quelli che lo hanno messo dietro le sbarre, a cominciare da un altro candidato trombato, l’attuale premier Yussef al-Shahed.
Proprio per questo motivo è ora difficile capire chi appoggerà chi, e sul conservatore Saied potrebbero convergere sia i voti dei laici che degli islamisti, il cui esponente di Ennahda Abdelfattah Mourou è arrivato terzo.
Kais Saied ha infatti intercettato il voto dei giovani, degli studenti e dei molti delusi del massimo partito dell’Islam politico Ennahda, ed è facile presupporre che davanti all’alternativa è Karoui in molti sosterranno il professore.
Alle elezioni concorrevano in 26, ma due si sono poi ritirati tra cui Slim Rihai, latitante in Francia per problemi giudiziari.