di Giuseppe Gagliano –
Il primo ministro tunisino Kamel Maddouri, intervenendo alla 38ma edizione dei Business Days a Susa (Sousse), ha delineato una visione strategica per inaugurare una nuova fase di cooperazione tra Tunisia e Libia. L’obiettivo è trasformare le relazioni tra i due Paesi in un modello di integrazione regionale, puntando su investimenti bilaterali, maggiore circolazione di persone e merci e una diversificazione dei settori di collaborazione.
Maddouri ha sottolineato che questa iniziativa non si limiterà al potenziamento delle relazioni economiche, ma mira anche a consolidare la stabilità e lo sviluppo nell’intera regione nordafricana. La cooperazione si estenderà oltre l’economia tradizionale, includendo settori come cultura, turismo, istruzione superiore e ricerca scientifica, rafforzando così le basi per un legame duraturo e multifunzionale tra i due Paesi.
Uno dei punti centrali del discorso del premier è stato il forte impegno della Tunisia per una transizione verso un modello di sviluppo sostenibile. Maddouri ha ribadito l’importanza dell’economia verde, blu e circolare come pilastri di questa trasformazione, enfatizzando il sostegno a progetti di decarbonizzazione e l’offerta di incentivi alle imprese per ridurre le emissioni di carbonio.
Parallelamente il governo tunisino sta promuovendo la digitalizzazione dell’amministrazione pubblica e una governance integrata per i progetti digitali. Secondo Maddouri, questi strumenti possono migliorare la trasparenza, ridurre la corruzione e attirare investimenti esteri, creando un ecosistema più efficiente e innovativo per l’economia tunisina.
Per incentivare gli investimenti la Tunisia sta implementando una politica partecipativa volta a semplificare le procedure amministrative e ridurre la burocrazia. Con l’approvazione della nuova legge finanziaria per il 2025, il governo ha introdotto misure innovative, tra cui un’amnistia fiscale e doganale, e nuovi meccanismi finanziari per giovani imprenditori e startup.
In particolare è stata creata una linea di credito da 10 milioni di dinari tunisini per le piccole e medie imprese (PMI) e un fondo dedicato da 20 milioni di dinari per sostenere le imprese comunitarie, con l’obiettivo di rafforzare l’imprenditoria locale e promuovere settori ad alto valore aggiunto.
Maddouri ha inoltre richiamato l’appello del presidente tunisino Kais Saied per la creazione di un nuovo modello di sviluppo che metta al centro le aspirazioni economiche e sociali dei cittadini. Questo approccio olistico, secondo il premier, richiede una revisione delle politiche economiche e legislative, per conciliare crescita economica e sostenibilità.
La Tunisia vede questa fase di cooperazione con la Libia come un’occasione per consolidare il proprio ruolo di ponte tra l’Africa e il Mediterraneo, promuovendo uno sviluppo che sia inclusivo e sostenibile.
Dal lato libico il vice primo ministro del Governo di Unità Nazionale (GNU) Ramadan Abu Janah ha accolto favorevolmente le proposte di Maddouri, sottolineando l’importanza di armonizzare gli sforzi legislativi tra i due Stati. Janah ha enfatizzato la necessità di incentivare gli investimenti tunisini nelle regioni meridionali della Libia, ancora ricche di opportunità economiche inesplorate.
Il rappresentante libico ha inoltre evidenziato l’importanza di sviluppare aree di confine tra Tunisia e Libia, coinvolgendo anche l’Algeria, in una strategia più ampia di cooperazione regionale. La visione condivisa mira a rafforzare gli scambi commerciali e a sviluppare progetti comuni per affrontare le sfide economiche e sociali della regione.
La collaborazione tra Tunisia e Libia si propone non solo come un’opportunità economica, ma anche come un modello di stabilità politica e sociale per il Nord Africa. Le iniziative annunciate durante i Business Days di Susa segnano un passo importante verso una maggiore integrazione regionale, ponendo le basi per un futuro in cui cooperazione e sviluppo sostenibile vadano di pari passo.
In un contesto globale in rapida evoluzione, questa partnership potrebbe diventare un esempio positivo per altre nazioni della regione, mostrando come la sinergia tra vicini possa portare benefici condivisi e contribuire alla stabilità di un’area geopoliticamente cruciale.