Tunisia. Rapporto Usa: Karoui sostenuto da un faccendiere israeliano

di Mohamed Ben Abdallah –

Il dipartimento Usa alla Giustizia ha reso noto documenti dai quali risulterebbe che il candidato alle presidenziali tunisine, Nabil Karoui, avrebbe sottoscritto un accordo con un’azienda canadese impegnata nel settore dell’informazione per fare pressioni sul governo statunitense al fine di sostenerlo nel ballottaggio che si terrà a breve e che lo vede contrapposto al candidato Kais Saied. Stando alla documentazione prodotta, il contratto impegnerebbe Karoui a versare all’azienda Dickens & Madson la somma di un milione di dollari, di cui una parte già versata.
La legge tunisina vieta ai candidati ogni supporto proveniente dall’estero, come pure di reperire fondi per la campagna elettorale al di fuori dei confini.
In Tunisia si è riscaldata la polemica in quanto la Dickens & Madson è parte della Federal Corporation Information, come riporta il sito del governo del Canada: a dirigere la corporale è Ari Ben-Menashe, il quale ha alle spalle un curriculum da faccendiere che opera dietro le quinte, e che lo vede ufficiale israeliano e membro dell’intelligence, poi indagato e arrestato negli Usa per la vendita di tre aerei all’Iran (prosciolto dopo un anno), poi sostenitore di Dagalo in Sudan, ed ancora a fianco delle opposizioni nello Zimbabwe contro l’allora presidente Mugabe, e persino autore del libro “Gli interessi della guerra”, in cui si definisce mediatore di presunte trattative per la vendita di armi da Israele all’Iran.
Karoui si confronterà il prossimo 13 ottobre nel ballottaggio con Saied, ma ancora oggi è ancora in carcere con l’accusa di corruzione, dopo che ieri il tribunale del riesame ha respinto l’istanza di scarcerazione presentata dagli avvocati; le informazioni prodotte dagli Usa permetterebbero di ricostruire che Karoui avrebbe chiesto il sostegno di un’azienda con a capo un individuo in odore di collaborazione con Israele, cosa non accettabile da parte dell’opinione pubblica tunisina.