Tunisia. Sciopero del pubblico impiego: Chahed, ‘abbiamo fatto concessioni. Costi elevati’

di Mohamed Ben Abdallah –

TUNISI. Giornata di sciopero del pubblico impiego in Tunisia, dove i sindacati e i partiti del Fronte Popolare sono scesi in piazza in diverse città per protestare contro il mancato aumento degli stipendi e contro la disoccupazione che interessa il 35% dei giovani.
In realtà il governo ha offerto in sede di trattative aumenti all’incirca di 90 dinari, non poco se si considera la crisi economica che attanaglia il paese e che ha fatto precipitare la moneta nazionale, ma la rivendicazione dei sindacati era di 270 dinari per il triennio 2017 – 2019, per cui hanno deciso di continuare il braccio di ferro portando nutrite manifestazioni nelle piazze.
Il premier Youssef Chahed, ma anche molti esponenti di vari partiti della maggioranza e non, si è detto “deluso, perché lo sciopero ha un costo elevato. Il governo ha fatto concessioni e formulato proposte serie volte ad aumentare il potere d’acquisto dei lavoratori senza indebolire le casse pubbliche”. “Siamo comunque disponibili a riprendere i negoziati con l’Ugtt”, ha concluso Chahed.