Turchia. 5 mandati d’arresto per l’omicidio di Khashoggi

di Nunzio Messere

La procura di Istanbul ha emesso cinque mandati di cattura per altrettanti sauditi sospettati di essere coinvolti nell’efferato omicidio del giornalista Jamal Khashoggi. Questi era entrato il 2 ottobre nel consolato saudita di Istanbul per richiedere documenti di divorzio e da lì non era più uscito in quanto ucciso da un commando di agenti segreti sauditi, 17 le persone coinvolte finora.
Khashoggi, dal 2017 esule negli Usa, era editorialista del Washington Post molto critico nei confronti del principe ereditario Mohamed bin Salman, il quale anche in passato non si è fatto scrupoli nel far arrestare principi e funzionari requisendo loro cifre per svariate centinaia di miliardi di dollari.
Non solo tutti gli indizi portano al principe ereditario come mandante dell’efferato omicidio: nei giorni scorsi la stampa Usa ha riportato le conclusioni della Cia che danno Mbs (così viene chiamato il principe) aver impartito ordini al fratello Khalid bin Salman, ambasciatore negli Usa, per consigliare a Khashoggi di recarsi al consolato di Istanbul per ritirare i documenti di divorzio, dove era stata preparata la trappola. Per la Cia, pur non essendoci prove certe che Khalid fosse a conoscenza del piano per eliminare Khashoggi, è certo che la telefonata fu sollecitata o arrivava direttamente da Mbs.
Tra i cinque destinatari del mandato d’arresto, certamente al momento non presenti in Turchia, vi sono Saud al-Qahtani, consigliere ed ex responsabile della comunicazione sui social di Mbs, e il generale Ahmed al-Asiri, ex vice capo dell’intelligence. I due sono stati da subito rimossi dai rispettivi ruoli, ma già Riad ne ha respinto le richieste turche di estradizione, anche eprché fra i due paesi non vi sono accordi in tal senso.
Secondo gli inquirenti al-Qahtani e al-Asiri sarebbero i pianificatori dell’omicidio di Khashoggi, ma in Turchia, come pure la Cia negli Usa, sono convinti che l’ordine di eliminare i giornalista sia partito dallo stesso principe ereditario, per cui i due risulterebbero essere solo gli esecutori di un ordine partito dall’alto.