di Giuseppe Gagliano –
Il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, Mahmoud Abbas (Abu Mazen), è stato invitato dal presidente della Grande Assemblea Nazionale della Turchia (Parlamento), Numan Kurtulmus, ad intervenire a una seduta plenaria il prossimo 15 agosto. L’iniziativa rappresenta un passo significativo nelle relazioni tra Turchia e Palestina, e avviene in un momento di tensioni crescenti nella regione, con la Turchia che ha recentemente minacciato azioni militari contro Israele a causa della guerra in corso nella Striscia di Gaza.
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha espresso dichiarazioni forti contro Israele, accusando di genocidio Benjamin Netanyahu e criticando i governi occidentali per il loro silenzio e complicità. Queste dichiarazioni sono state accompagnate da azioni concrete come la sospensione delle relazioni commerciali bilaterali con Israele e il richiamo dell’ambasciatore turco da Tel Aviv. La Turchia ha anche manifestato il suo sostegno al caso intentato dal Sudafrica alla Corte internazionale di giustizia contro Israele per genocidio.
L’invito ad Abbas è quindi simbolicamente importante, poiché permetterà al leader di presentare la causa palestinese direttamente ai legislatori turchi. Tuttavia le tensioni nella regione restano elevate, e le minacce di Erdogan di un possibile intervento militare simile a quello nel Nagorno-Karabakh e in Libia sottolineano la gravità della situazione.
La posizione della Turchia, l’unico paese mediorientale ad aver interrotto le relazioni commerciali con Israele nel contesto attuale, riflette una politica estera aggressiva e un sostegno deciso alla causa palestinese, ma comporta anche rischi significativi per le relazioni con altri attori regionali come l’Azerbaigian, soprattutto in relazione alle esportazioni di petrolio attraverso l’oleodotto Baku-Tbilisi-Ceyhan.
La decisione della Turchia di invitare Mahmoud Abbas e le dichiarazioni forti di Erdogan rappresentano un aumento delle tensioni e una chiara presa di posizione a favore della Palestina, con implicazioni potenzialmente profonde per le dinamiche geopolitiche della regione.