Turchia. Cavusoglu a Trump, ‘non ci facciamo intimidire’

Torna l’idea di una zona di sicurezza di 20 miglia lungo il confine.

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Il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, ha risposto alla presa di posizione del presidente Usa Donald Trump secondo il quale se i turchi dovessero attaccare i curdi dell’Ypg in Siria approfittando del ritiro dei militari statunitensi, “Devasteremo economicamente la Turchia”.
Cavusoglu ha affermato che la Turchia “non si fa intimidire” dalle “minacce” di Donald Trump, e da Ankara è stato ribadito che non vi è “alcuna differenza” tra lo Stato Islamico e le forze curde delle Unità di protezione del popolo (Ypg).
In realtà sono stati i curdi dell’Ypg a rappresentare il primo vero baluardo all’espansione dell’Isis, si pensi alla battaglia di Kobane, mentre fino al 2014 sono transitati dalla Turchia decine di migliaia di foreign fighters, armi e beni logistici sono finiti a sud, nel Califfato, ed il petrolio di al-Baghdadi è stato spedito a nord, in Turchia.
Al di là delle parole grosse qualcosa si sta comunque muovendo nel campo della mediazione, e Cavusoglu si è detto “non contrario” all’ipotesi di “una zona di sicurezza di 20 miglia” lungo il confine turco ma in territorio siriano, una posizione che la Turchia ha sempre sostenuto fin dall’inizio del conflitto siriano. La Turchia paventa infatti i contatti fra i curdo-siriani e quelli turchi del Pkk, cosa possibile per quanto le realtà curde (Siria, Iraq, Iran e Turchia) non siano omogenee.