Turchia. Continuano gli arresti degli oppositori curdi dell’Hpd

di Shorsh Surme

Sono ormai passati 4 anni dal golpe vero o presunto che sia del 2016 in Turchia, ufficialmente presentato come un fallito colpo di Stato messo in atto dalla rete gulenista ma più probabilmente ideato dai sostenitori del sultano – presidente Recep Tayyp Erdogan per fare piazza pulita dei suoi oppositori politici, di giornalisti scomodi, di accademici e di militari.
In Turchia continua la repressione del dissenso, ed anche oggi le autorità turche hanno emesso mandati d’arresto per 82 curdi, tra cui un sindaco, ed i mandati si riferiscono alle manifestazioni dei curdi del Kurdistan della Turchia (Nord Kurdistan) per l’occupazione e il massacro perpetrato dall’Isis della città martire di Kobane nell’ottobre 2014.
Ankara ha accusato funzionari del Partito Democratico dei Popoli (HDP), partito curdo. di aver esortato le persone a partecipare alle proteste in tutta la Turchia che hanno comportato 37 morti, ma l’HDP ha accusato la polizia turca per le violenze.
In una dichiarazione l’ufficio del procuratore capo di Ankara ha detto che la polizia era a caccia dei sospetti nella capitale turca e in altre sei province. Il governo accusa l’HDP di avere legami con il Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK), messo da tempo fuorilegge. L’HDP ha negato per l’ennesima volta ogni legame, ma evidentemente fa comodo al governo di Erdogan accusare i membri del parlamento e i sindaci curdi solo per metterli a tacere.
I mandati d’arresto riguardano tra l’altro il sindaco della provincia nordorientale di Kars, Ayhan Bilgen, l’ex deputato Sirri Sureyya Onder e i dirigenti del partito HDP, alcuni dei quali erano stati arrestati anche in passate occasioni.
Bilgen ha vinto le elezioni locali dello scorso anno in rappresentanza dell’HDP, che è il terzo partito più numeroso del parlamento. Onder rappresentava l’HDP in parlamento.
“Su un totale di 65 sindaci dell’HDP eletti nelle elezioni del 2019, 47 sono stati sostituiti sulla decisione del presidente Erdogan da funzionari non eletti, e alcuni sono stati imprigionati con accuse di “terrorismo”, ha detto il portavoce del partito.
Non dimentichiamo che ancora sono in carcere gli ex co-leader dell’HDP, Finge Yuksekdag e Selahattin Demirtas, dal 2016 in attesa di diversi processi.
È stata lanciata una nuova accusa contro l’ex co-presidente dell’HDP Selahattin Demirtas, per il quale viene chiesta una condanna fino a tre anni di carcere per aver criticato sia il regime turco sia il pubblico ministero di Ankara per aver lasciato mano libra al “loro” presidente Erdogan.