Turchia. Espulsione di 10 ambasciatori: la lira in picchiata

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La presidenza turca ha fatto chiarezza circa la recente espulsione di dieci ambasciatori occidentali, una misura che comunque è destinata a rientrare a breve. E’ successo che il presidente turco Recep Tayyp Erdogan non ha gradito la lettera presentata dai dieci diplomatici, su incarico dei rispettivi paesi, in cui veniva chiesta la liberazione dell’attivista turco Osman Kavala, in carcere dal 2017 in quanto ritenuto dai giudici essere coinvolto nel tentativo di colpo di stato del 2016. Kavala, imprenditore e filantropo, ha da semrpe combattuto per le libertà civili e individuali, finanziando organizzazioni attive in tal senso.
I dieci ambasciatori espulsi sono quelli di Usa, Nuova Zelanda, Norvegia, Svezia, Francia, Canada, Finlandia, Danimarca, Germania e Paesi Bassi.
A preoccupare la popolazione turca non è tuttavia l’iniziativa contro gli ambasciatori di Erdogan, bensì la difficilissima crisi economica che il paese sta attraversando, con la lira in questi giorni ai minimi storici: oggi con un euro si comprano 11,13 lire turche, una svalutazione del 24% sul dollaro dall’inizio dell’anno. Qualcuno collega la caduta libera della lira turca proprio all’espulsione dei dieci diplomatici.