Turchia. Il governo Erdogan mette il bavaglio alle opposizioni: arrestati i vertici del laico Cumhuriyet

di Guido Keller

Cumhuriyet grandeNuova ondata di arresti in Turchia, ed ancora una volta sono stati presi di mira i media legati all’opposizione dopo che nei mesi scorsi erano stati chiusi diversi giornali e canali informativi legati a Fethullah Gulen, il ricco imam da anni autoesiliatosi negli Usa e ritenuto dal governo essere la mente del fallito golpe del 15 luglio.
Ad essere preso di mira è stato, tra altri, lo storico quotidiano di opposizione laica Cumhuriyet, per il quale sono state perquisiste le sedi e sono stati emessi 18 mandati di cattura rivolti ai giornalisti che occupano anche posizioni della dirigenza della testata. Immediatamente fermati 13 giornalisti, tra i quali Murat Sabuncu, direttore del quotidiano, i giornalisti veterani Aydin Engin, Hikmet Cetinkaya, il rappresentante dei lettori Guray Oz, il caricaturista Musa Kart e Kadri Gursel, consulente editoriale della testata nonché membro direttivo dell’Istituto internazionale di stampa (IPI).
Perquisite le abitazioni dei giornalisti, ma sono scampati al fermo in quanto all’estero l’ex direttore Can Dundar, al momento in Germania ma in passato arrestato per aver pubblicato le prove della collaborazione tra l’esercito e i miliziani dell’Isis, il giornalista Nebil Ozgenturk e Akin Atalay, avvocato della testata e presidente del consiglio esecutivo della fondazione a cui appartiene Cumhuriyet.
La giornalista Ayse Yildirim ha bollato quanto contestato ai giornalisti come “ridicolo” e ha osservato che “le decisioni di fermo vanno contro la legge e le accuse sono immaginarie. Dundar canCumhuriyet non ha mai collaborato ne’ con Feto e nemmeno con il Pkk ed è impossibile che possa collaborarvi”
Le accuse sono infatti ancora una volta di aver commesso crimini “a nome dei gruppi terroristici Pkk (Partito curdo dei Lavoratori) e Feto”, come si chiama il movimento di Fetullah Gulen.
Vi è anche l’accusa circostanziale di “irregolarità” uscite in occasione dell’ultima votazione per eleggere i vertici della Fondazione Cumhuriyet, cosa che fa presagire a un ormai prossimo commissariamento della Fondazione stessa e quindi della testata. Tant’è che ad oggi – ha osservato Ayse Yildirim – non è rimasto un dirigente del Cumhuriyet a piede libero, anche perché “tutti quelli che lavorano in questo giornale sono dirigenti. Noi abbiamo subito simili pressioni anche in passato e non ci piegheremo. Qui è in atto un golpe che mira a colpire il diritto dei cittadini di informarsi. Invitiamo tutti a unirsi in solidarietà per il diritto di informare e di essere informati”.
Stando a quanto riportato dal quotidiano online T24, ai giornalisti indagati è stato posto il divieto di vedere i propri avvocati per 5 giorni.

Nella seconda foto, l’ex direttore del Cumhuriyet Can Dunbar.