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Nel paese dove il presidente Recep Tayyp Erdogan ha messo le mani su tutto, magistratura compresa, non poteva accadere che la sua città, quella di cui è stato sindaco, finisse nelle mani di chi gli è contro.
Il voto del 31 marzo aveva consegnato la vittoria al candidato del Partito Popolare Repubblicano (CHP) Ekrem Imamoglu per un risicatissimo 48,79% sul 48,51% dell’ex premier e fedelissimo di Erdogan, Binali Yildirim, uno smacco per il “sultano”, anche perché Istanbul resta sempre la città in cui vive il 20% dei turchi e lì si produce un terzo del Pil nazionale
Fatto sta che i sostenitori di Yildirim hanno impugnato il risultato accusando l’avversario di brogli, e la Commissione elettorale suprema della Turchia (Ysk) ha deciso a maggioranza ed in modo inappellabile la ripetizione del voto amministrativo del 31 marzo.