Turchia. Preso Masharipov, il killer della notte di capodanno

di Guido Keller

La polizia turca è riuscita a mettere le mani (anche nel vero senso della parola) su Abdulkadir Masharipov, il terrorista che la notte di capodanno ha compiuto la strage al club Reina di Istanbul, uccidendo 39 persone e ferendone 65.
L’arresto è avvenuto in un edificio del quartiere di Esenyurt di Istanbul, indicato dai media come “covo” dell’Isis, mentre Masharipov stava giocando con il figlio di 4 anni. Con lui sono state fermate altre cinque persone, tutte trasportate alla divisione sicurezza di Vatan Street. Da quanto si è appreso sono di nazionalità kirghiza, somala, egiziana e senegalese, tutti risultati essere affiliati all’Isis.
Gli inquirenti hanno individuato la casa dove si nascondeva il terrorista grazie anche a
quanto ha riferito loro la moglie di Masharipov in occasione degli interrogatori, dopo essere stata arrestata l’11 gennaio, e cioè che l’uomo, tornato a casa dopo la strage, era ripartito portando con sé il figlio maggiore. Ha anche insistito di aver “scoperto l’attacco soltanto guardando la televisione”, e he “non sapevo mio marito fosse un terrorista del Daesh, neppure un simpatizzante”.
Nome di battaglia Abu Mohammed Khurasani (cioè del Korosan, macroarea centroasiatica nella mappatura dell’Isis), è uzbeko ed ha 28 anni; al contrario di quanto si pensava, non era uscito dalla metropoli turca, ma aveva più volte cambiato abitazione, l’ultima solo tre giorni fa.
Una prima ricostruzione dei suoi spostamenti lo vedono essere stato in Siria per poi stabilirsi in Turchia con la moglie e i due figli, il più piccolo di un anno e mezzo.
Dopo aver per due volte indicato il sospetto sbagliato, la polizia ed i servizi segreti hanno agito questa volta in modo segreto, non rivelando alla stampa progressi e movimenti.